Sampdoria, profumo di Segafredo: Zanetti valuta l’ingresso con un bond

Voci di un interessamento per il club blucerchiato da parte del proprietario dell’azienda ed ex patron Bologna
Sampdoria, profumo di Segafredo: Zanetti valuta l’ingresso con un bond© Ciamillo

GENOVA - Massimo Zanetti torna a essere qualcosa di più di una suggestione per la Sampdoria, sempre alla caccia della tanto attesa svolta societaria. Il fondatore della Segafredo e attuale proprietario della Virtus Bologna di basket viene nuovamente accostato ai colori blucerchiati dopo i rumors del 2020. «Investire nel calcio? Mai dire mai perché io e Baraldi siamo due accaniti appassionati di pallone» la frase dello stesso Zanetti a Radio Rai che ha rilanciato le indiscrezioni. C’è una strada tecnica che in questo momento può essere percorribile per arrivare a gestire la Sampdoria, com’è noto imbrigliata in un trust collegato ai debiti extra calcio (le due società a rischio fallimento Eleven Finance e Farvem) di Massimo Ferrero. In buona sostanza la possibile soluzione è quella di un bond convertibile: un prestito immediato per dare fiato alle casse societarie (inizialmente potrebbero bastare 30/40 milioni) ma che - se non sarà restituito dallo stesso Ferrero entro due anni - porterebbe di fatto al totale passaggio di proprietà. E non si tratterebbe - dovesse essere Zanetti il firmatario del bond - di un investitore esterno, visto che dal momento in cui sarà operativo il prestito nei fatti cambierebbe anche il board del club con una gestione fortemente indirizzata dal nuovo soggetto, con Ferrero che avrebbe ancora qualche margine di manovra nel club ma con una sostanziale sterilizzazione del trust che permetterebbe comunque anche allo stesso Ferrero di guadagnare tempo per capire se - attraverso un possibile rilancio della Sampdoria - nascerà l’opportunità anche di chiudere tutte le altre partite in gioco.

Sampdoria, decisiva la volontà di Ferrero

Oltre tutto la composizione negoziata della crisi offre alla Sampdoria la possibilità di rinegoziare i debiti, al momento superiori ai 100 milioni. Ci sono insomma gli strumenti per evitare il peggio. Naturalmente sarà sempre decisiva la volontà di Ferrero. Tutto questo mentre sono rimasti alla finestra sia Alessandro Barnaba, finanziere romano di Merlyn Partners supportato dall’ex presidente blucerchiato Edoardo Garrone: la loro proposta era quella di una ricapitalizzazione per dare un’immediata spallata a Ferrero ma non ha mai trovato terreno fertile da parte dell’attuale proprietario. Il bond convertibile a cui sta lavorando Banca Sistema - forse proprio con Massimo Zanetti (in passato già impegnato nel calcio col Bologna) - può essere la strada giusta. E Luca Baraldi -suo braccio destro ed ex dirigente di Lazio, Parma e Bologna - può diventare la sua sponda anche a Genova. A proposito di Ferrero, sembra rientrare la possibilità di rivederlo allo stadio lunedì all’Olimpico per Lazio-Sampdoria: la Questura di Roma non sarebbe particolarmente favorevole - per motivi di ordine pubblico - alla sua presenza sugli spalti.

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