Samp, calvario infinito. Il fioretto di Stankovic

Il tecnico: «Scelga la squadra cosa devo fare. La tensione e tutto il resto ci condizionano». Ferrero in tribuna all’Olimpico irrita i tifosi
Samp, calvario infinito. Il fioretto di Stankovic© ANSA

Un calvario senza fine per la Sampdoria. Al netto delle difficoltà societarie e della rinnovata contestazione dei tifosi nei confronti del proprietario Massimo Ferrero - tornato allo stadio all’Olimpico per seguire la squadra - la sconfitta con la Lazio ha riproposto l'ennesimo film già visto, amplificata dall’ultimo posto certificato dalla vittoria della Cremonese con la Roma. Una squadra che continua a non segnare (clamorose le occasioni fallite da Cuisance e Gabbiadini) e che prende quasi sempre gol, anche nelle serate più brillanti: decisiva l'incertezza di Nuytinck sulla perla da fuori area di Luis Alberto. Situazione in classifica quasi disperata: una rimonta a 14 giornate dalla fine sarebbe un miracolo sportivo, un po' come capitò al Crotone nel 2017. All'epoca Davide Nicola per festeggiare fece oltre mille chilometri in bici dalla Calabria a Torino. Stankovic oggi pensa a simile fioretto? «Che lo scelgano i giocatori quello che devo fare. Qualsiasi cosa, se ci salviamo io la faccio - la promessa del tecnico doriano -, ma cominciare a vincere e dare continuità, una striscia di risultati positivi, penso risolleverebbe i ragazzi che sono bravi, ve lo garantisco. Ma purtroppo la tensione e tutto l'insieme li condiziona. Non è facile giocare con l'acqua alla gola».

Stankovic e la situazione della Sampdoria

La squalifica di Gabbiadini porterà ora Stankovic a cambiare qualcosa in attacco dove le cose comunque continuano a non funzionare: Quagliarella potrebbe rientrare con la Salernitana, Jesè Rodriguez sta cercando maggiore minutaggio e sinora non si è ancora visto De Luca. «Jesè a Roma è entrato molto bene, la sua qualità non si discute. Ma è un fatto di condizione fisica, deve avere più minuti», dice Stankovic. Che poi taglia dritto sulle diffi coltà del club: «Le mie situazioni sono in campo. Sono un uomo di spogliatoio. Ho una diga importante. Posso cambiare qualcosa a livello societario? No, non posso fare nulla. Invece posso lavorare, essere onesto con me stesso e con i ragazzi. Il mio lavoro non è quello di allargarmi. Sono pagato per migliorare le prestazioni. Questo basta? No, per ora non basta. Ma non alzo bandiera bianca. Mi dovranno schiacciare ancora di più perché io alzi bandiera bianca. Sino alla fine noi rappresentiamo un grande club». Uno Stankovic che lunedì sera ha dribblato le domande sulla presenza di Ferrero in tribuna («Me l’aspettavo? Io mi aspettavo una vittoria della mia squadra e una gara dignitosa. E l’ho avuta») anche se il tema legato al ritorno del Viperetta sugli spalti ha parecchio acceso l’ambiente blucerchiato. L’accredito per Ferrero in tribuna autorità non è arrivato nè dalla Sampdoria nè dalla Lazio bensì da Sport e Salute, la società che gestisce lo stadio Olimpico: niente di irregolare anche se si può discutere sull’opportunità di ospitare un ex presidente che sta attraversando diverse traversie giudiziarie e da anni è ormai inviso ai tifosi blucerchiati

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