Sampdoria: non c'è intesa con i procuratori, ora la B è a rischio!

Non è stato raggiunto un accordo definitivo sul piano di ristrutturazione del debito del club con alcuni creditori. Nuove trattative per il definitivo via libera alla nuova proprietà Radrizzani/Manfredi ma la questione va chiusa non oltre il 15 giugno
Sampdoria: non c'è intesa con i procuratori, ora la B è a rischio!© LaPresse

GENOVA - La salvezza societaria della Sampdoria è ancora in bilico. Nella tarda serata di ieri - dopo un nuovo confronto tra le parti - non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo sul piano di ristrutturazione del debito del club (che grazie alla composizione negoziata della crisi sta scendendo da 150 a 80/90 milioni) con alcuni creditori, in particolare alcuni procuratori. Nuove trattative sono in corso ma è necessario - per il definitivo via libera alla nuova proprietà Radrizzani/Manfredi - che la questione vada chiusa in fretta, non oltre il 15 giugno in vista dell'assemblea degli azionisti del giorno successivo e soprattutto in vista della scadenza per l'iscrizione al campionato di B fissata il 20 giugno. Mentre con fornitori e banche l'accordo per la ristrutturazione del debito è ormai definito, la situazione con alcuni agenti non si è ancora sbloccata. Sul tavolo la proposta di rientro è quella del 40% del credito da pagare in tre anni. Mentre la negoziazione tra le parti prosegue, al momento per la Sampdoria non esisterebbero le condizioni per rispettare le indicazioni del Tribunale e potersi dunque salvare. Non è insomma ancora escluso completamente il rischio di ripartire da categorie inferiori.

Samp, l'accordo mancato con gli agenti

Com'è noto Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi avevano presentato un piano di rilancio della Sampdoria accettato dall'attuale cda guidato dal presidente Marco Lanna che aveva trovato l'ok da parte del Tribunale e della gran parte dei creditori. Tutto questo prima della successiva intesa tra i due acquirenti e la precedente proprietà Ferrero sul trust Rosan annunciata nella serata del 30 maggio dopo l'assemblea degli azionisti che ha portato a un aumento di capitale di 40 milioni e ai pagamenti degli stipendi ai calciatori per i mesi di gennaio, febbraio e marzo (seppur in ritardo). Ora però l'intera operazione Sampdoria viene messa in dubbio per la mancanza di un accordo con alcuni agenti che non paiono disposti ad accettare le condizioni proposte per il rientro del debito. Il tempo stringe e in mezzo c'è il futuro anzi il presente della società blucerchiata. Difficile pensare - anche per la ristrettezza dei tempi - ad altre soluzioni (come per esempio un ritorno in pista del finanziere Alessandro Barnaba del fondo Merlyn Partners, sostenuto dall'ex patron doriano Edoardo Garrone), quindi la partita in corso può essere decisiva per la salvezza societaria del club. Trattative serrate in corso con Matteo Manfredi in prima fila. Si lavora a un'intesa in tempi brevi: a nessuno - nè al gruppo Radrizzani/Manfredi nè tantomeno agli agenti - conviene però il fallimento della Sampdoria.

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