© ANSABorriello, Paloschi, Antenucci: quasi... inglesi (hanno recenti trascorsi in Premier League e in Championship con West Ham, Swansea e Leeds) che a Ferrara vogliono essere protagonisti. «Una piazza ideale - conferma Federica Lodi - perché qui si sentono responsabilizzati. Ma è anche una piazza esigente: sanno che bisogna soffrire e lottare ogni domenica. Ed è qualcosa di unico da vivere quotidianamente, tra passato e futuro. Un esempio? Antenucci presentato in un castello...».
IL MARCO SUPER - Borriello è la star del gruppo: il suo arrivo non è certo passato inosservato. Ha lasciato il Cagliari per trovare nuovi stimoli con la maglia della Spal. «Ha creato interesse verso la squadra. E’ un personaggio di una certa fama, eh. Va in giro in bici per il centro, come da tradizione. Insomma, si è subito ambientato». Per la gioia anche delle tifose, non a caso è già un beniamino. Bomber per tutte le maglie e senza età. Sarà lui l’ago della bilancia nella lotta salvezza.
I GIOVANI - La Spal, poi, è culla per i giovani ambiziosi che vogliono mettersi in gioco. Bonifazi e Meret lo scorso anno sono stati protagonisti di un campionato incredibile e straordinario in Serie B. «Questo è l’ambiente giusto per valorizzare i giovani che magari altrove non troverebbero spazio - spiega ancora la Lodi -. Alfred Gomis, ad esempio, con fisico e personalità, tra i pali è già una certezza. Come Viviani, Salamon, Mattiello».
LA BANDIERA - Tra veterani e volti nuovi, ecco poi la bandiera. «Lazzari si è fatto tutta la trafila, dalla Giacomense alla Serie A, una bandiera cresciuta nel gruppo, uno che è esempio per tutti. I dirigenti sono bravi a scegliere i ragazzi motivati e di talento, magari animati da voglia di riscatto. L’allenatore Semplici, poi, sa come valorizzarli».