Lo Spezia di Italiano... sono almeno due!

Il tecnico bianconero ha ruotato 32 giocatori, tutti ugualmente motivati. In città c'è già chi sogna la parte sinistra della classifica
Lo Spezia di Italiano... sono almeno due!© Getty Images

LA SPEZIA - Nella leggerezza del calcio di rigore di M’Bala Nzola oltre il novantesimo a Cagliari, c’è un po’ tutto lo Spezia. Senza primedonne, senza copertina e lustrini, con tanta intelligenza e calma, con voglia di emergere, si arriva ovunque. Nzola è al suo terzo gol in maglia Spezia e in A, ed è un po’ il simbolo di questa squadra. Ieri le classifiche di rendimento del Cies Football Observatory lo metteva tra i primi 160 giocatori assoluti in questo periodo. E viene dal nulla, da un passato fatto di poche cose, e di Sertanense, Francavilla, Carpi e Trapani. La certezza all’oggi è questa: lo Spezia è una delle squadre che gioca il miglior calcio in massima serie e che sta un po’ sorprendendo l’Europa del pallone. Nelle ultime otto partite, tra coppa e campionato, ne ha persa una sola e per la verità la stava pareggiando, se Andrea Pirlo non avesse mandato dentro Cristiano Ronaldo (Spezia-Juventus 1-4 alla fine).

Ma la teoria dell’Aquila meccanica, come vien simpaticamente chiamata questa squadra, per le sembianze olandesi, che si porta addosso da qualche tempo, è sempre la stessa: gruppo, gioco, identità. Con 32 giocatori schierati in A fino a questo momento, dei quali ben 28 che sono partiti titolari e con gente come Simone Bastoni che si sta mettendo in forte luce. Vincenzo Italiano, che in estate aveva detto no al Genoa e a Daniele Faggiano, ed ancora sì allo Spezia, oggi è un po’ il facile profeta di quanto costruito un anno addietro. Una squadra bella a vedersi, che attacca in undici e difende in undici, con un portiere come Ivan Provedel che gioca stabilmente ai limiti dell’area di rigore e che fa il primo vero punto di riferimento, il primo appoggio. Altro esempio del gruppo: il modo in cui a Cagliari sono entrati i cinque subentranti, tutti a caccia del pallone.

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