Nzola è la luce dello Spezia

Parla Cissé, il suo scopritore: "Veloce, potente, timido e con un sinistro super: M'bala è un attaccante moderno"
Nzola è la luce dello Spezia© www.imagephotoagency.it

LA SPEZIA - "Nel 2010 ho portato un ragazzo al centro di allenamento di Troyes, era una mattina; sul campo principale c'era una partita in corso ed ho visto qualcosa. Ho notato un giovane che correva più degli altri, che ha fatto tutto più velocemente degli altri, ma molto più velocemente, con il sinistro e di potenza, strutturato. Mi sono interessato a questo ragazzone che ha subito catturato la mia attenzione, e scoprii che il giocatore in questione era M’Bala Nzola, sconosciuto a tutti, classe 1996. Io stesso non sapevo chi era e da dove arrivava". C’è chi ha la fortuna di vedersi baciare il piede dalla dea del vento e il tanto bistrattato piede diventa fatato, e lui un campione. E chi invece è cresciuto rincorrendo il vento e la sua storia, da quando impara a camminare, in una numerosa famiglia di origine angolane (sia di padre di madre che di padre) con tanti fratelli. A raccontare chi sia M’Bala Nzola, vera sorpresa inattesa del massimo campionato italiano, abbiamo chiamato un signore distinto di origine gambiana, 37 anni, parigino di domicilio, che si chiama Kebba Cissè, è lui che parla, definirlo scout è un po’ riduttivo. Lavora per la SMC (Sport Management & Consulting) dove con Doug e Didier Pingisi, agenti Fifa, divide i compiti e segue Nzola in ogni suo passo.

Persona schiva, ex calciatore amatoriale nel Creteil. Ha fatto molti test in Francia e in Belgio, ma sfortunatamente non ha sfondato. "Questo sport è prima di tutto una passione ed è per questo che ho scelto di restare nel settore", racconta. Ma una vista importante quando lo metti su una scalea di uno stadio; solo pochi mesi fa ha consigliato al Torino Adopo ed è pronto a scommetterci. "La prima volta che gli ho parlato era piuttosto timido ma il dialogo è andato dritto ed è stato positivo - continua nel suo racconto - poi piano piano siamo entrati in sintonia. Lo abbiamo seguito io, Doug e Didier e oggi è quello che è. È un attaccante moderno, abbastanza completo, capace di essere un fulcro per giocare in profondità, molto altruista, con una certa predisposizione per la porta, tira poco e bene".

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