Cerci: «Toro in Europa, ce lo meritiamo»

L'attaccante: «L’atmosfera era straordinaria, oltre 25 mila persone che ci acclamavano, c’erano tutti i presupposti per fare una grande partita anche se poi è arrivato questo pareggio»
TORINO - Alessio Cerci, cominciamo dall’inizio, dal riscaldamento e dagli spalti gremiti come mai. Che emozione è stata giocare davanti all’Olimpico esaurito? «L’atmosfera era straordinaria, oltre 25 mila persone che ci acclamavano, c’erano tutti i presupposti per fare una grande partita anche se poi è arrivato questo pareggio».

Un pari subìto in rimonta in 11 contro 10. Cosa non ha funzionato a dovere?
«Diciamo che la partita si era messa bene per noi, con l’uomo in più oltre al vantaggio. Ma ci è mancata un po’ di personalità, è subentrata un po’ di ansia e così abbiamo subìto il Parma che, per quello che si è visto in campo, ha meritato il pareggio. Peccato, ci aspettano 90 minuti a Firenze alla morte».

Il Toro si giocherà l’Europa in uno stadio che non ha capito il suo valore.
«Io credo che serva tutto. Se oggi sono questo calciatore, lo devo anche a cosa ho vissuto nella Fiorentina dove ho trascorso comunque anche momenti belli. A Firenze posso dire grazie perché è stata una tappa che mi ha fatto anche crescere».

Pochi istanti prima dell’espulsione di Immobile c’è stato un fallo su di lei in area. Era rigore?
«Non lo so, io ho sentito trattenere da dietro, l’arbitro non se l’è sentita di fischiare ma non discutiamo il suo operato. Andiamo oltre».

Ancora un pensiero su Immobile, che ha finito la stagione con l’espulsione e domenica non giocherà con la Fiorentina. In settimana ha parlato con voi di questa trattativa con il Borussia Dortmund?
«Non parlo di questo. Non so niente di questa situazione. Al futuro si penserà alla fine del campionato. E lo stesso vale per me. Ora occupiamoci di finire al meglio il campionato».

Quanto merita il Toro l’Europa League? Più del Parma e del Milan?
«Vedendo i giocatori che hanno le altre squadre direi che meritiamo noi di gran lunga per il gioco che abbiamo dimostrato e per certe partite in cui abbiamo perso dei punti incredibili: come con Milan, Sampdoria e Lazio. Per strada abbiamo lasciato sei o sette punti. Sul campo abbiamo dimostrato di giocare meglio degli altri».

Cosa ha pensato quando ha visto Padelli riuscire a respingere il rigore di Cassano?
«A volte è il destino che giudica queste partite. Daniele ha parato il primo rigore dell’anno e nel momento più importante la palla è finita a Biabiany. Però con un po’ più di attenzione potevamo anticiparlo».

Che impressione ha avuto sull’espulsione di Immobile?
«L’arbitro ha fatto questa scelta anche perchè prima aveva cacciato Lucarelli. Diciamo che da regolamento ci poteva stare il giallo e quindi dopo il rosso però forse se non avesse espulso prima Lucarelli, forse avrebbe lasciato perdere anche con Ciro. Peccato che non ci sarà nell’ultima partita dove ci giochiamo tutto».

Quante possibilità ha il Toro di andare in Europa?
«Conteranno anche gli stimoli a Firenze e credo che rimanendo sereni e non ansiosi, dando il 1000 per 1000, riusciremo a fare la partita che vogliamo. Servirà lucidità. Un mio gol a Firenze? Magari, sarebbe un sogno».

E lei quante possibilità ha di andare ai Mondiali?
«Vediamo, decide il ct. Credo in campo di aver fatto vedere buone cose, come Ciro. Io dico che il Brasile ce lo meritiamo. Speriamo».

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