Torino, Ventura al rinnovo. Torino in stile Ferguson

Il rinnovo fino al 2018 lo proietterebbe nell’universo dei più grandi. Punta miti come Fabbri e Rocco. E può superare Mondonico
Torino, Ventura al rinnovo. Torino in stile Ferguson© LaPresse
TORINO - Giampiero Ventura è pronto a stagliarsi nel firmamento degli allenatori granata quale uno dei più longevi dell’intera storia ultracentenaria del Torino. Lo attesta la volontà del presidente Urbano Cairo di chiudere in cassaforte il suo allenatore, con la possibilità di prolungare l’intesa contrattuale fino a giugno del 2018. Tale eventualità proietterebbe Ventura verso il podio dei big della panchina granata per numero di stagioni. Al netto dell’imponderabilità del calcio attuale - dove il primo a saltare è sempre l’allenatore quando la ruota della fortuna e dei risultati smette di girare - il timoniere genovese, nel caso in cui dovesse approdare fino al termine dell’eventuale futuro contratto, supererebbe nientemeno che Emiliano Mondonico. Un’icona granata per antonomasia, l’uomo della sedia elevata al cielo per esternare la rabbia generazionale di Amsterdam, della finale di Uefa nel 1992. Ma Ventura ha già inserito nel mirino due autentiche leggende di tutto il calcio italiano, non solo quello a tinte granata: Edmondo Fabbri e Nereo Rocco, l’Olimpo del pallone. Irraggiungibile è il mito dell’ultimo scudetto, Gigi Radice. Così come resta intoccabile nella costellazione delle leggende Vittorio Pozzo, patriarca del Toro al principio e poi padre fondatore del calcio italiano, con due Mondiali consecutivi conquistati alla guida della Nazionale italiana che attingeva ai tempi a piene mani dall’interminabile serbatoio granata. L’accostamento a tali calibri può risultare spiazzante per i puristi, però i dati e i risultati mettono in risalto la scalata di Ventura nell’immaginario collettivo granata: avvicinare il tecnico attuale ai più illustri predecessori adesso non è più reato di lesa maestà. Con un rinnovo pronto, entrare nel libro di storia del Toro non rappresenterebbe più pura utopia.

COME AI VECCHI TEMPI - Pleonastico ricordare il fatto che Ventura sia il recordman di panchine del periodo cairota. A parte l’intermittente presenza di Gianni De Biasi - chiamato, cacciato e richiamato a singhiozzo dal 2005 al 2009 - nessun tecnico dell’era moderna nel Torino ha toccato tali, impensabili vette. Le ha sfiorate solo Camolese, che complessivamente è stato sulla panchina torinista per quattro stagioni, anche se non complete. Ventura pare destinato ad allungare in maniera consistente la permanenza nella Torino granata, in stile sir Alex Ferguson, pilastro del Manchester United per 27 anni alla guida tecnica: un paragone forse esagerato, ma che rende l’idea sulla bontà del lavoro venturiano. Probabilmente l’allenatore di Cornigliano non sarà solo, in questo allungamento contrattuale. Oltre chiaramente al consolidato staff tecnico, il patron granata pensa al futuro pure del ds Gianluca Petrachi. Il quale, calcolatrice alla mano, è un altro primatista assoluto dell’era Cairo. Perché il presidente è stato in passato un “trita-allenatori”, ma pure i dirigenti sono stati ruotati con vorticosa frequenza. Invece Petrachi resta in sella dalla fine del dicembre 2009: più di 5 anni, nel calcio attuale un’enormità.

Leggi l'articolo completo su

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...