Ceravolo: «Dai Toro! In Europa per l'Italia»

Il dirigente con passato rosanero e granata: «Dobbiamo esportare bel calcio e una storia ricca»
Ceravolo: «Dai Toro! In Europa per l'Italia»© Ansa
TORINO - Chissà se questa sera i riflettori daranno una spinta in più al Toro. No, per carità, la squadra di Ventura non si ricarica con la luce artificiale, è che a Glik e compagni l’ambiente della notturna farà naturalmente tornare in mente le 14 battaglie disputate quest’anno in Europa League. Adrenalina pura per i giocatori, smaniosi di riprovare al più presto quei brividi e non perdere così questo nuovo e piacevolissimo vizio. La verità è che dopo il trionfo nel derby, la strada passa inevitabilmente dalla sfida di questa sera in Sicilia contro il Palermo, che dopo aver raggiunto la salvezza, spenderà le ultime sei sfide soprattutto per verificare la validità di alcuni singoli giocatori. All’andata Torino-Palermo risultò una partita piacevole e scoppiettante, 2-2 finale con il Toro costretto a rincorrere per due volte. Stasera in teoria il bel calcio non dovrebbe latitare anche se per i granata il peso del risultato è chiaramente più importante.

Parola di intenditore - Per inquadrare questo match ecco l’intervento di Franco Ceravolo, dirigente sportivo, nel calcio da una vita, trascorsa prima a scovare giovani talenti per i club più importanti, tra i quali anche i granata, ai tempi di Borsano e poi come ds, anche all’estero, con l’ultima esperienza italiana proprio a Palermo: «Quella siciliana è una bella piazza, dove si può pianificare grazie al presidente Zamparini che ama e sa di calcio. Mi aspetto una partita spettacolare perchè le squadre di Iachini e Ventura scendono in campo con l’atteggiamento propositivo. I rosanero ormai non hanno obiettivi particolari da centrare e quindi sfrutteranno queste ultime partite per pesare al meglio alcuni elementi. Il Toro invece è in piena corsa per un posto che gli permetta di tornare in Europa League. Io credo che i granata, calendario alla mano, possano recuperare qualche punto e quindi giocarsela sino alla fine. Mi auguro che ce la facciano anche perché il nostro calcio ha bisogno di recuperare anche in immagine e essere rappresentati da una squadra come il Toro non può che far bene, visto che esporta un bel calcio e in più ha una storia ricca e rispettata. Si tratta di valori che non sono così comuni e che possono regalare molto in ambito europeo. Comunque se in campo il Toro rende così bene lo deve all’altra squadra. Quella che non gioca ma è formata dai dirigenti che lavorano dietro la scrivania: il lavoro di Cairo e Petrachi, in sintonia con l’allenatore, è alla base di questi risultati. Non serve solo prendere giocatori validi, ma che si sappiano integrare nel gruppo con lo spirito e la mentalità giusta. Tra l’altro i conti tornano anche sotto il profilo del bilancio, per cui tanto di cappello al Torino».

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