Toro, perché il rinnovo di Glik può essere un segnale importante

Il rinnovo di Kamil Glik, in cantiere dopo la "missione" in Italia dell'agente Jaroslaw Kolakowski, può rappresentare la svolta nei piani del club granata
Toro, perché il rinnovo di Glik può essere un segnale importante© LaPresse/Spada

TORINO - Un segnale, forte e preciso. Il rinnovo di Kamil Glik, in cantiere dopo la "missione" in Italia dell'agente Jaroslaw Kolakowski, può rappresentare la svolta nei piani del Torino. Un punto fermo dal quale ripartire dopo una stagione esaltante. Certo, non ci sarà lo stimolo Europa come propellente supplementare, ma l'obiettivo di riprovarci e di stare stabilmente in alto può diventare allettante per il capitano. Che avrà offerte, è ovvio. Perché a 27 anni e con 8 gol all'attivo si è rivelato come uno dei difensori più forti del vecchio continente, dimostrazione data con la maglia del Torino e con quella della Polonia (è al comando del girone di qualificazione per gli Europei di Francia 2016). Ma lui porta i grandi con fierezza, ha letto i nomi dei 31 caduti di Superga, si è emozionato urlando "il nostro capitano Valentino Mazzola", sa cosa significa essere granata fino in fondo, per la gente, per il club, per i compagni.

ALTA FEDELTA' - Il suo contratto scadrà nel 2017: in teoria non ci sarebbe nulla da aggiungere. Invece, la stagione super ha fatto lievitare il valore del difensore, va ridiscusso l'ingaggio perché in Premier e Bundesliga sono pronti a offrirgli cifre impossibili per il Toro. Glik dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan, ha fatto il punto della situazione con cautela: «La stagione non è ancora finita e contro il Cesena ci piacerebbe avere lo stadio pieno in modo da salutarci per bene tutti assieme. Abbiamo fatto un gran campionato e ci siamo tolti tante soddisfazioni. Resta un'annata molto positiva al di là di alcune partite sbagliate. I risultati delle altre non li abbiamo guardati, anzi secondo me abbiamo pensato solo e soltanto alla sfida di San Siro. Di quest'anno porterò per sempre tanti bei ricorsi, da Bilbao al derby. Ora ci concentriamo per chiudere al meglio davanti al nostro pubblico, domenica con il Cesena. Il mio futuro? Non ho avuto offerte da nessuno, il mercato apre al primo luglio e io come ho detto spero di restare. Rinnovo? Ancora nulla per ora. Spero di godermi serenamente le vacanze per poi ripartire al meglio in granata». Lui quella maglia non la toglierebbe mai, resterebbe a vita.

LA STRATEGIA - Però bisogna fare i conti con la concorrenza. E bisogna rinnovare, per blindare il totem Glik, punto fermo per il futuro. Il ds Gianluca Petrachi alza il muro sulla grande fuga, ventilata, possibile: «ll presidente Cairo ha ragione, noi cercheremo di tenere tutti. Lo scorso anno la vicenda Cerci ci ha scottato. Lui ci aveva chiesto di andare via e l’Atletico Madrid arrivò l’ultimo giorno e ci creò scompensi. Quest’anno abbiamo messo un limite fino al 30 giugno, per evitare problemi. Darmian? Non ci ha chiesto di andare via, come Glik e Peres. Ha dimostrato di meritare una grande squadra, anche se già ci gioca. E’ anche molto duttile». Ok, i big vanno tenuti per alzare l'asticella. Ma se proprio qualcuno dovesse partire, beh, non dovrebbe essere Glik, perché la sua permanenza sotto la Mole sarebbe un segnale per l'ambiente, per tutti, per un Toro che pensa in grande, ma con i piedi per terra. E non rinuncia ai suoi valori.

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