TORINO - Alessio Cerci sogna di ritornare al Toro. Al suo Toro, quello di Giampiero Ventura e di Urbano Cairo, quello dove ha trascorso il miglior periodo della sua carriera e grazie al quale ha raggiunto perfino al Nazionale. Ma il suo “rientro alla base” granata non dipende solo da lui. Anzi, dipende molto poco. Perché padrone del suo cartellino è sempre l’Atletico Madrid che per lui ha versato direttamente al club granata 16 milioni (c’erano anche 3 milioni di bonus ma quelli sono evaporati quasi subito...) soltanto l’agosto scorso e che gli ha fatto sottoscrivere un quadriennale da circa 2.2 milioni a stagione. Ma il gestore del futuro prossimo del giocatore ora è il Milan che a gennaio ha prelevato Cerci in prestito per 18 mesi nel quadro dell’operazione che ha portato Fernando Torres ai madrileni. E proprio la società rossonera, visti gli scarsi risultati offerti dall’esterno sotto la gestione Pippo Inzaghi e sapendo che Cerci non rientra nel progetto di Sinisa Mihajlovic sta cercando di piazzarlo altrove, per sgravarsi dell’ingaggio e per non creare un problema allo spogliatoio (un giocatore se non va in campo è scontento e i malumori sono contagiosi).
VIE DI FUGA - Il Milan però finora non ha incontrato nessuna società che voglia sobbarcarsi l’ultimo anno di prestito e soprattutto i quasi 5 milioni (al lordo) da versare al giocatore e all’erario. Recentemente un tentativo l’aveva fatto anche il Genoa che però non intendeva pagare neppure la metà dei “pesanti” cinque milioni, solo una piccola parte. Poi è nata l’idea di uno scambio Cerci-Guarin: al Milan serve un centrocampista di qualità, all’Inter un esterno. Finora però questo scambio pare relegato su un piano ipotetico e tarda a partire. Adriano Galliani dunque resta in attesa di proposte ma teme di doversi presto mettersi nell’ordine di idee che se vorrà liberarsi di Cerci dovrà pagare comunque una fetta consistente dell’ingaggio dell’esterno. E nel frattempo l’ex granata resta in attesa di notizie.