Cairo: «Il Toro blinda i big. Poi un altro colpo»

«Belotti? Seguiamo quattro profili. Glik e Maksimovic: ok»
Toro, a Bormio la maglia per i 10 anni di Cairo

BORMIO - Il blitz ha tempi e modi presidenziali: arrivo con il ds Gianluca Petrachi a ridosso del fischio di inizio, applausi del pubblico granata e poi in serata il rientro a Milano, perché il lavoro chiama. Urbano Cairo si gode il personale battesimo della nuova stagione assistendo per la prima volta a un’amichevole del Toro che sta nascendo a Bormio. Ed è già entusiasta: «Mi ha fatto piacere vedere una squadra che ha voglia. Mi dicono che abbiamo realizzato 28 gol senza subirne, ma non dobbiamo tenere il conto, anche perché finora non abbiamo affrontato il Real Madrid...». 

Presidente, cominciamo dalle ipotetiche cessioni: i big restano o partono?

«Restano. Offerte ne sono arrivate, ma noi abbiamo intenzione di non cedere altri giocatori. Certo, a meno di situazioni pazzesche. Non è solo un fatto economico: se un calciatore dovesse chiedere a tutti i costi di essere ceduto allora vedremo. Ma nessuno mi ha chiesto ciò e non vedo casi del genere. Anzi, vedo tutti giocatori felici di rimanere. E poi...».

 E poi?

«Manca ancora un innesto. Sì, un colpo ci sta».

In attacco: Belotti?

«E’ un buon giocatore, ma non si può parlare di una trattativa avviata. Preferisco non dire chi trattiamo. E’ anche una questione di rispetto verso i colleghi: si può finire a parlare di calciatori che un presidente non vuole cedere e non è bello. Non faccio nomi. Posso fare numeri: seguiamo quattro profili diversi e uno di questi arriverà, se ci sarà la possibilità».

Ma sarà un giovane?

«Non è detto. La politica è investire su giocatori di prospettiva, ma in passato abbiamo puntato anche su elementi esperti: come Quagliarella, ad esempio».

 Ha parlato con Glik?

«Con Glik non abbiamo problemi. Il rapporto è sempre aperto, eccellente. Se non sarà oggi, sarà un altro giorno. E se lui vuole prendere un caffè, ne prendiamo anche due! Forse no, perché rende nervosi... Battute a parte, Glik è il nostro capitano, un ragazzo perbene, serissimo. Figuriamoci se ho problemi a ragionare con lui».

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