Torino, morto don Rabino, padre spirituale granata

Vicino alla squadra dal '71. Stroncato da infarto in Val d'Aosta. Lascia un tuo messaggio
Torino, morto don Rabino, padre spirituale granata

TORINO - E' un vuoto che ci pare incolmabile, un vuoto infinito quello che lascia don Aldo Rabino. Cappellano del Torino e soprattutto storica figura di riferimento del mondo torinese, sportivo e non. Fondatore dell'associazione OASI, era immerso in una delle sue iniziative, a Maen in Valle d'Aosta, quando, nella notte, ha avuto il malore che se l'è portato via. Uomo di provata fede, ma anche di coraggio, passione, umanità e soprattutto spirito di sacrificio, don Aldo era stato anche consigliere nazionale della Figc e adesso era presidente onorario della Fondazione Stadio Filadelfia.

Il mondo granata - il Torino e i suoi dirigenti, tecnici e giocatori, gli ex che l'hanno frequentato e continuavano a frequentarlo, i tifosi tutti - è letteralmente sconvolto. In lacrime. Sincere, perché don Aldo, che era cappellano granata, in principio assieme allo storico don Ferraudo, dal 1971, sapeva farsi amare e ascoltare da tutti, fedeli e non. Portare la Parola e le parole, il conforto e l'aiuto era davvero la sua missione. E in missione, in Brasile, era stato più volte. Nato a Torino nel '39, era stato ordinato sacerdote salesiano nel 1968, dopo una gioventù da promessa del calcio. Animato dallo spirito concreto di don Bosco, la sua vita era un oratorio, una vita per i giovani. Ma tra le lacrime, ora, come coloro i quali sul sacro monte granata di Superga lui ha così degnamente celebrato sono solo in trasferta, don Aldo per la gente del Toro è solo in missione.

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