Toro-Prcic, si può. Intesa col Rennes

L’intesa è per il prestito con diritto di riscatto a 1.5 milioni di euro. Gioca davanti alla difesa e per qualità è una via di mezzo tra Gazzi e Vives
Toro-Prcic, si può. Intesa col Rennes© Philippe Le Brech / Icon Sport /

TORINO - Il mercato dei big in uscita del Torino ormai ha valori semplicemente decimali. Dunque le possibilità che vadano via Maksimovic e Bruno Peres sono sempre più basse, rasentando quindi lo zero. Il presidente Cairo è stato categorico a Frosinone dopo la vittoria al debutto e con un campionato così strano, aperto potenzialmente alle sorprese, in effetti sarebbe più che un peccato, un vero e proprio delitto rinunciare a gente con così tanta qualità quando i giochi di mercato sono ormai fatti. Per i più sbadati ricordiamo che il gong per i trasferimenti suonerà alle ore 23 di lunedì, ovvero dopo la seconda giornata di campionato. Quella che in teoria potrebbe vedere ancora la squadra granata in testa alla classifica se dovesse riuscire a battersi al meglio e superare allo stadio Olimpico un ostacolo ostico come la Fiorentina. In realtà, come si sa, per quanto riguarda le entrate e le uscite, ci sono ancora alcune operazioni di “seconda fascia” destinate ad andare in porto in questi giorni a patto che Amauri e Stevanovic accettino di andare a giocare altrove, non rientrando più a tutto tondo, soprattutto il serbo, nel progetto tecnico granata. Per il brasiliano, in realtà, la situazione è cambiata dopo che il Torino ha acquistato Belotti dal Palermo per 8 milioni, diventando così, di fatto, la quinta punta granata.

Tra testa e gambe - Come è stato già scritto, il Torino, ha deciso di potenziare il centrocampo, sul fronte delle idee, quindi del regista, puntando sul bosniaco Sanjin Prcic, 21 anni del Rennes, ma con alle spalle già esperienze in Ligue 1 anche con il Sochaux. Si tratta del classico faro da posizionare davanti alla difesa, in grado di tamponare e quindi essere utile in fase difensiva grazie anche a uno spiccato senso tattico e di illuminare la manovra con lanci lunghi e verticalizzazioni improvvise. Il ragazzo, dal punto di vista delle caratteristiche, è un mix tra l’incontrismo di Gazzi e la visione di gioco di Vives. L’aspetto interessante è legato ovviamente alla sua giovane età, in linea peraltro con la filosofia sposata dal Torino che ha deciso di puntare sulla linfa verde come dimostrano gli azzurrini finiti alla corte di Ventura. Si tratta di un giocatore con discreta qualità, che nella seconda parte della scorsa stagione ha trovato meno spazio dopo che la squadra ha adottato un modulo diverso. In passato, quando giocava nel Sochaux, salì alla ribalta delle cronache transalpine dopo una grande prova in casa del Paris Saint Germain, in cui nei titoli si evidenziava come avesse surclassato il nostro Verratti nel duello tra registi. Ma va ricordato che affinché l’effetto domino si inneschi, occorre che o Amauri accetti la proposta del Carpi, anche ieri altri contatti per verificare se si riescono ad avvicinare le parti, o che Stevanovic trovi una sistemazione in serie B. 

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