Col Toro in testa: la carica dei 20.000

Stasera all’Olimpico con la Fiorentina: c’è tanta voglia di primato. E grande attesa
Col Toro in testa: la carica dei 20.000

TORINO - Con il Toro in testa e la testa nel Toro. La carica dei ventimila, stasera, sarà il propellente supplementare per la squadra di Giampiero Ventura che cerca il bis, dopo il successo di Frosinone, contro la Fiorentina ugualmente in forma e affiancata in classifica. Scontro tra formazioni leader, ma siamo solo all’inizio. Però, l’effetto galvanizzante c’è. Come dimostrano i tifosi granata, scatenatissimi. Tra abbonati e biglietti venduti in prevendita, si attende una bella cornice per questa “prima” di Serie A all’Olimpico. Quasi una risposta alle parole del tecnico e dei giocatori, che chiedono anche l’aiuto del popolo granata per una stagione da... Toro.

I NUMERI - Se da 22 anni non si iniziava con un successo fuori casa, beh da ventidue anni non si riesce nella doppietta: capitò proprio nel 1993, prima a Piacenza e poi al Comunale contro l’Atalanta. Adesso, ci riprovano Kamil Glik e compagni, chiamati a scrivere altre pagine da mandare alla storia del glorioso club. Ma questi sono numeri, nudi e crudi. Dietro cova una nuova consapevolezza che tende ad andare oltre i record, anche se la voglia di primato è tantissima. E poi, ci sono le questioni cittadine: si vuole tenere la Juve alle spalle... C’è fiducia nelle potenzialità del gruppo, è chiaro. Ventura, che aveva applaudito la maturità dei suoi dopo la vittoria del Matusa, alza l’asticella, chiede massima attenzione ai dettagli, alle consegne tattiche. Contro il Pescara in Coppa Italia e domenica all’esordio in campionato, il gol subìto in avvio è stato un handicap ma anche uno schiaffo che ha fatto reagire la squadra. Ebbene, è una delle situazioni da migliorare, perché non sempre puoi, pronti e via, concedere il vantaggio agli avversari. Soprattutto se si chiama Fiorentina. Paulo Sousa, infatti, è partito con il piede giusto, mettendo in mostra i suoi gioielli, dal nuovo Nikola Kalinic a Josip Ilicic - seguito lungamente dal Torino - fino a Federico Bernardeschi. Il talentino dell’Under 21 è la risposta viola a Daniele Baselli, altro centrocampista di classe con il vizio del gol (a segno sia con il Pescara sia con il Frosinone). Eccolo, il duello in salsa verde che tanto piace, ai tifosi e pure al ct Antonio Conte. In prospettiva, la nuova Italia potrebbe avere i loro volti. 

I TEMI - Il match, al di là dei valori tecnici, propone poi due concezioni di calcio. Ventura, corteggiato dai viola dopo il caso Montella, resta fedele al suo 3-5-2 dove tutti sanno come muoversi, intraprendenti ma attenti a seguire i movimenti studiati in settimana. Al servizio della squadra, con libertà di sorprendere. La giocata, in effetti, è nel dna di quasi tutti i suoi protagonisti. Il portoghese, ex bianconero e grato a José Mourinho per questa nouvelle vague lusitana della panchina, preferisce la difesa a 4. In comune, il lavoro sul campo, l’ordine di fare sempre la partita, con spirito propositivo, mai passivo. E poi, tocca a quelli con i piedi buoni inventare qualcosa, usufruire del lavoro collettivo. A parte Davide Zappacosta e Joel Obi, fermi ai box per guai muscolari, il tecnico granata ha ampie possibilità di scelta anche se in linea di massima dovrebbe confermare la formazione che ha portato a casa i primi tre punti. E non si gioca in 11 ma sempre in 11 più 3: e spesso nella ripresa i cambi risultano la chiave di volta. Josef Martinez, a segno in Coppa Italia e pimpante quando è entrato a Frosinone, incalza Maxi Lopez là davanti dove Fabio Quagliarella, alla trecentesima partita in Serie A, è il punto fermo e l’uomo deputato a mettere fantasia sulla manovra avvolgente. Scalpita in panchina il Gallo, Andrea Belotti, ma è l’ultimo arrivato e un po’ di anticamera è necessaria. Poi, potrebbe diventare il nuovo “Ciro Immobile”, ovvero un attaccante di movimento devastante. Ci deve solo lavorare su, come promesso a Ventura che in lui crede ciecamente. Afriyie Acquah e Peppe Vives pure sono validi ricambi anche in corso d’opera, con Marco Benassi sempre più padrone del ruolo. Il ghanese non ha passato giorni serenissimi, dopo lo scandalo che ha coinvolto la moglie Amanda, “chiacchierata” per una vicenda che coinvolge anche il compagno di nazionale Jordan Ayew, figlio di Abedì Pelè. Ma il centrocampista granata ha twittato tutta la sua voglia di essere convocato: «E’ un onore per me giocare per le Black Stars», le parole di Afriyie che non intende rinunciare a nessuna maglia, tantomeno a quella del suo Paese.

LA PRIMAVERA - Insomma, ci sono gli ingredienti per un match spettacolare. In campo e sugli spalti. Perché la carica dei ventimila avrà anche il corredo della pattuglia viola amica. I tifosi, infatti, sono “uniti”, più che un gemellaggio un legame fraterno. Prima del fischio d’inizio, attorno alle 20.15, durante il riscaldamento delle sfidanti, la Primavera campione d’Italia farà il giro d’onore all’Olimpico. Quello scudetto sulla maglia granata sarà da batticuore...

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