Il Toro, le scuse di Alonso e l’incornata da primato. Il mix perfetto di mastro Ventura

Dopo il Frosinone, sconfitta la Fiorentina per una doppietta granata in avvio che mancava dal 1993

TORINO - Una serata da ricordare, all’Olimpico di Torino. Per le mille emozioni, per i fatti, per il risultato finale, il 3-1 sulla Fiorentina di Paulo Sousa, che manda in estasi i tifosi granata. Sì, perché era dai tempi del Toro di Emiliano Mondonico che non si vivevano emozioni simili. Da subito, con il gol di Marcos Alonso che mette paura e l’esultanza folle dello spagnolo, finito sotto la Maratona a fare il… torero. «Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso. È stato un gesto per un mio amico torero e non per i tifosi del Toro», il tweet riparatore che magari non ripara del tutto ma ci mette una pezza sopra. Ma mai stuzzicare il Toro che dorme. Da lì arriva la riscossa, la rimonta: Moretti e Quagliarella in uno due da spellarsi le mani, e infine il tris stupendo del gioiellino Baselli. In testa alla Serie A, con merito, con gioco, con individualità di spicco.

IL RACCOLTO - Un tris da primato che ha radici profonde. Radici che affondano nel 2011, in Serie B, quando Urbano Cairo affida la panchina a Giampiero Ventura. Ecco, siamo al quinto anno del tecnico genovese e il raccolto ormai è continuo, di prima qualità. Le ultime due stagioni tra Europa e rimonte da campionato, Immobile cannoniere, 13 giocatori in Nazionale: ecco il nuovo Toro che sogna in grande, stabilmente. Ventura lo ha detto: «L’obiettivo del Toro deve essere quello di tornare ad essere presenza stabile nelle posizioni che gli competono e non una sorpresa. E' stata fatta un'ottima campagna acquisti: sono arrivati molti giovani di prospettiva che ancora hanno ampi margini di crescita».

CHE GIOCATORI - Già, un mix perfetto: Baselli, Avelar, Acquah già perfettamente inseriti, in attesa di Belotti e Obi. E i veterani, da Glik a bomber Quagliarella, sempre in prima linea e voglioso di nazionale a furor di gol. Per non dire di Maksimovic che è diventato uno dei migliori difensori del campionato. Altro che andare via, in maglia granata si esplode. Lo ricordano, con nostalgia, anche Cerci e Immobile… Baselli, poi, studia da grande. Ha già fatto innamorare l’ambiente e segna sempre, dalla Coppa con il Pescara, passando per Frosinone e arrivando alla Viola.

CIAO JUVE - E poi c’è la stracittadina quotidiana, con il riferimento alla Juventus, nei bar, per strada, in casa, negli sfottò via web. «La Juventus ha zero punti, sono state disputate solo due partite, ma ai tifosi guardarla dall'alto piace tanto. Certo, avere +6 sui bianconeri anche a me fa molto piacere, anzi penso a tutti quanti. Detto questo, dobbiamo essere umili e restare con i piedi a terra perché ci sono ancora tante partite da giocare», esalta il popolo granata Avelar, terzino sinistro con licenza di offendere e confezionare assist al bacio. La pausa arriva forse troppo presto, a interrompere la serie. Ma c’è tempo per lavorare su chi non va in nazionale. Il Toro si dividerà: di qua quelli alla conquista dell’Europeo e di altri traguardi internazionali, di là quelli alla conquista di una maglia da titolare. Perché la concorrenza interna, quest’anno, è terribile. Ed entusiasmante al tempo stesso. La doppietta in avvio mancava dal 1993: è tempo di riscrivere pagine importanti della storia granata.

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