Crac Maksimovic. Toro, qui ci vuole una... Venturata

Il serbo operato, sta fuori due mesi come previsto. Il tecnico “lancia” Jansson e prova anche Vives
Crac Maksimovic. Toro, qui ci vuole una... Venturata© ANSA

TORINO - Come farà Giampiero Ventura a stare senza Nikola Maksimovic per due mesi? E’ questa la sentenza scaturita dall’intervento chirurgico effettuato ieri, nel tardo pomeriggio, dal dottor Renato Misischi, ex responsabile dello staff sanitario e ora consulente ortopedico del club. L’operazione - alla clinica Fornaca di Torino, alla presenza del responsabile medico del Toro, ovvero il dottor Albertini - è perfettamente riuscita. Formula di prassi, ma che è accompagnata, nella comunicazione ufficiale del Torino, da una prognosi comunque parzialmente rinfrancante: «Due mesi di stop per la riduzione e nella stabilizzazione della frattura del quinto metatarso del piede sinistro», a causa del serio infortunio rimediato in nazionale mercoledì. Dunque sono confermate le anticipazioni della federazione serba, che aveva di fatto preannunciato l’intervento chirurgico e il conseguente stop di otto settimane. Non tre mesi o ancora peggio come qualcuno supponeva. Certamente fermarsi per un periodo lungo e dopo un’operazione non dà la sicurezza di tornare prontamente nei tempi stabiliti, con la possibilità di essere subito al top: servirà un po’ di pazienza per rivedere Maksimovic in quella che doveva essere la sua stagione. Salterà con ogni probabilità il primo derby, quello di andata, a meno di un ritorno lampo che però sembra - almeno al momento - difficile da immaginare. Ma il numero di gare nelle quali il serbo non potrà dare il proprio contributo è un problema quasi relativo rispetto alla difficoltà di colmare tale vuoto tecnico. Perché Maksimovic è un elemento fondamentale della struttura difensiva granata. Lo dimostra anche il fatto che il presidente Cairo abbia resistito a ogni rilancio del Napoli, specialmente negli ultimi giorni di mercato aperto, quando trovare un sostituto all’altezza sarebbe diventato una missione praticamente impossibile. L’idea di andare a pescare dal mercato degli svincolati appare abortita ancora prima, di fatto, di nascere. I tempi di recupero relativamente contenuti e il ventaglio troppo ridotto di soluzioni spingono il Torino a puntare sulla valorizzazione delle proprie risorse difensive. Serve tuttavia l’ennesima Venturata per trovare l’equilibrio in una situazione tanto delicata. L’infortunio è beffardo, perché va a toccare proprio uno dei rarissimi punti deboli in un’estate in cui il Torino ha allestito un organico non solo competitivo, ma anche coperto con almeno due alternative di qualità in ogni zona del campo. La parte destra della difesa a tre rimane in bilico senza Maksimovic: Cesare Bovo è un sostituto assolutamente all’altezza, ma le perplessità non riguardano certo le qualità del calciatore, quanto le condizioni fisiche non proprio ottimali. Ventura dovrà già correre contro il tempo per tentare di avere Bovo a Verona, tra meno di dieci giorni: il difensore si è allenato ancora a parte per noie muscolari e la sua presenza resta a rischio. Se non ci sarà l’alternativa naturale, allora il tecnico granata dovrà inventarsi qualcosa di diverso. 

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