Torino-Sampdoria è Cairo-Ferrero. In comune solo il pallone

Stili di vita e approcci al calcio opposti: per tutti e due 7 punti e… Crozza
Torino-Sampdoria è Cairo-Ferrero. In comune solo il pallone© www.imagephotoagency.it

TORINO - Altro giro, altro regalo. Domenica il Toro affronta la Sampdoria capace in tre partite di ottenere gli stessi punti dei granata, sette, e il confronto, fatalmente, vira a velocità supersonica sul duello a distanza tra i due patron, ovvero Urbano Cairo e Massimo Ferrero. Non foss’altro per le stilettate che si sono tirati questa estate, con un paio di battute a distanza che hanno lasciato il segno. Intervenendo alla trasmissione radiofonica “La zanzara”, il bluerchiato, invitato a un ritratto verbale del suo omologo torinista disse: «E’ oculato e tirchio, come si dice a Roma ha i soldi de cioccolata, che quando se li mette in saccoccia si squagliano. Io invece arrivo dalla povertà, per questo sono molto più generoso». La replica, ovviamente, non è tardata e così, invitato a sua volta a un commento, il patron alessandrino è stato tanto breve quanto chirurgico: «Lui non ha manco quelli». Ovvio che da allora i rapporti di vicinato si siano incrinati anche se entrambi hanno il senso dell’ironia oltre che l’attitudine a dimenticare i ricordi spiacevoli. Certo è che al momento ciò che accomuna i due è solo il pallone, oltre a Crozza, star di La 7 e grande imitatore di Ferrero, nonché tifoso viscerale blucerchiato. In realtà i due proprietari offrono stili di vita e approcci al mondo del calcio che sono all’opposto. Da una parte Cairo, piuttosto riservato sulla propria vita privata e attento al linguaggio, mai sopra le righe, sempre misuratissimo e vigile nell’evitare commenti improntati all’euforia. Dall’altra, invece, lo stile naif di Ferrero, che spesso declina con il romanesco concetti border line per la media dei suoi colleghi e comunque sempre pronto a saltare sul trampolino dell’entusiasmo. Sta di fatto che questa sfida di domenica, la prima dopo il botta a risposta estivo a distanza, rappresenta di fatto l’occasione per un gesto distensivo tra i due che avrebbe anche un significato più ampio, diventando di fatto uno spot sul perdono e la capacità di andare oltre.

NERVI DISTESI - Del resto le stesse due squadre, ancora imbattute, grazie ai sette punti conquistati, possono incanalare la sfida all’insegna di nervi distesi e un clima sereno. Ventura da una parte e Zenga dall’altra possono preparare al meglio le proprie strategie anche se il tecnico doriano deve farsi perdonare l’uscita maldestra dall’Europa League: eliminazione costata più di uno sfottò genoano, dettato anche dalla rabbia rossoblù di aver perso la possibilità di giocare in Coppa per errori amministrativi che sono costati la licenza. Ma questo è il passato, il futuro parla invece di un sfida Toro-Samp che, con l’Inter ospite del Chievo poche ore prima nel match delle 12.30, potrebbe anche valere la vetta della classifica se la sfida del Bentegodi dovesse finire in parità. E allora chissà che dichiarazioni nel post partita dai uno due presidenti qualora si dovesse trovare sopra tutti dopo la quarta giornata di campionato. Per il momento parlano i sette punti e un calcio-mercato che anche in questo è stato vissuto ai Poli opposti. Da una parte il Torino che ha speso quasi 13 milioni a differenza della Sampdoria che ne ha incassati una decina. E così ecco la campagna green del Torino, con giovani italiani di qualità, mentre quella genovese è stata improntata soprattutto sugli svincolati, con un paio di belle speranze provenienti dall’estero. Al momento i conti in campo tornano e così le rispettive tifoserie possono sognare in un campionato che sembra fatto apposta per chi ha coraggio e vuole osare. Lo sanno bene anche Cairo e Ferrero, pronti a vivere con i loro stili speranze che sino a qualche settimana fa sembravano solo vere e proprie stupidaggini.

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