Ventura: «Il Toro protagonista. Pogba, vieni da noi». Quagliarella: «L'Italia? Ci spero»

L'allenatore granata scherza con lo juventino ed esalta i suoi. Esulta anche il presidente Cairo

TORINO - Giampiero Ventura sorride: il suo Toro è secondo. «Una buona partita la nostra. Nel primo tempo abbiamo dominato senza subire, contro una squadra che era imbattuta e reduce da risultati importantissimi. Il fatto di aver creato tantissimo e aver concesso davvero poco non può far altro che rendermi felice. Bruno Peres? basta un attimo per riflettere, ha capito che era un errore andare negli spogliatoi. E’ maturato, è un’altra chicca di questo Toro proiettato nel futuro che può essere protagonista. Siamo a due punti dalla vetta…. Bravi tutti i ragazzi. Abbiamo lavorato anche per eliminare i proclami». E lo sketch con Paul Pogba, a Genova: «Vieni al Toro. Ma cosa te ne stai con quella maglia lì... L'invito è sempre valido...».



IL BOMBER - Fabio Quagliarella è al quarto gol. Una quasi esultanza, la sua. «C’era mio papà sugli spalti, e gli ho dedicato il gol. Lo faccio quasi sempre in verità, non è un'esultanza vera e propria: quella con la Fiorentina la era. Se penso all'Italia? Perché non dovrei pensarci? Io però devo far bene qui e meritarmi la fiducia che il mister mi sta dando. Poi è normale che se il ct Conte vorrà convocarmi, mi farò trovare pronto, ma capisco il suo progetto: vuole una squadra giovane. Se qualche vecchietto come me può far comodo, ben venga, chiunque vorrebbe essere convocato. Lo screzio con Ventura? Ma non è stato nulla di che: ho perso una palla importante e ero un po' stanco. Ma son cose che finiscono lì, era troppo importante vincere, poi abbiamo riso e scherzato». Il Toro è cambiato. «Le difficoltà oggettive dell'anno scorso erano proprio quelle, arrivavano pochi palloni. Ora è più semplice: più attacchi, più hai possibilità di segnare. L’obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile. Poi è chiaro che vittorie e risultati positivi aiutano, abbiamo tanti giovani e c'è tanto da migliorare. La strada intrapresa è però giusta, e cerchiamo di far sognare i tifosi: ma dobbiamo restare umili, come ci dice sempre anche il nostro allenatore».



CAIRO ESULTA - Il presidente Urbano Cairo esulta: «È un Toro forte e competitivo, con un giusto mix di giovani e giocatori di esperienza. Questo è muto. Un muto che parla con i fatti».

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