Toro, il dovere. Poi il piacere

Il Torino non deve illudersi di essere già quel che potrà diventare; e potrà diventarlo soltanto attraverso il lavoro costante, la fatica, la concentrazione, la volontà ferrea di migliorare e una fin ossessiva umiltà
Toro, il dovere. Poi il piacere© www.imagephotoagency.it

TORINO - Re per una notte. La tentazione di sognare è forte, però è l’unica cosa che il Torino non deve fare. Non è roba per lui, non è cosa granata: la concretezza del pane quotidiano è da Toro. La vetta della classifica, al massimo, ne sarebbe una prematura e con ogni probabilità provvisoria conseguenza. Il Torino, insomma, non deve illudersi di essere già quel che potrà diventare; e potrà diventarlo soltanto attraverso il lavoro costante, la fatica, la concentrazione, la volontà ferrea di migliorare e una fin ossessiva umiltà. Sul campo del Carpi – che, pur perdendo, alcuni nomi altisonanti li ha fatti sudare parecchio: a proposito, benché ingiusto l’esonero di Castori, bentornato Sannino! – sul campo del Carpi, dicevamo, non si passa per meriti acquisiti, non concedono favori i 13 punti in classifica, non si porta a casa il risultato col minimo sforzo, con atteggiamento conservativo (avete presente la clivense Verona? Ecco, ricordatevela bene).

MARGINI DI CRESCITA - Il Torino, ovviamente già attentato dalla mitraglia del destino infortunistico, è partito bene; ciò non toglie però che possa fare ed essere molto meglio. Calcolando le novità, la gioventù di alcune di queste e le prestazioni fin qui offerte, osiamo dire che secondo noi l’organico di Ventura è al sessanta, massimo settanta per cento delle proprie potenzialità. Ha amplissimi margini di crescita, per i quali il tempo, la pazienza e l’impegno sono parimenti fondamentali. Non pensare alla vetta per una notte, ma alla vetta di se stessi è la chiave della classifica che conta davvero in questo momento. Lavorare in grande; pensare in piccolo: crescere per diventare re; ragionare come se mancassero 27 punti alla salvezza. Così il Toro può raggiungere vertici duraturi. Al di là di una notte durante la quale sì che si potrà sognare, dormendo. Se non si è dormito prima.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...