Monachello: «Pryima? Da Toro. E' cattivissimo»

Il  bomber dell’Under 21: «Insieme nel Metalurh Giocava già in più ruoli: è un vero duro, come Gattuso»
Monachello: «Pryima? Da Toro. E' cattivissimo»© LaPresse

TORINO - E’ il nuovo bomber dell’Under 21, l’atalantino Gaetano Monachello. Ed è stato compagno di squadra di Vasyl Pryima, in Ucraina. Storia curiosa, quella dell’attaccante, che per uno strano incrocio di destini ora evoca i passi mossi a Torino da Pryima. Monachello era andato fino a Donetsk, tre anni fa, per cercare di sfondare nel calcio, dopo le giovanili nell’Inter e nel Parma. Era al suo primo vero contratto da professionista in prima squadra, così lontano dall’Italia, in un Paese tremendamente diverso per abitudini, costumi, lingua. «Un’avventura in tutti i sensi», rievoca lui, adesso, a poche ore dal match con l’Irlanda. «E per fortuna che lì, nel Metalurh, la squadra che mi aveva preso, trovai un compagno come Pryima: gentile, buono di animo, che mi aiutò molto ad ambientarmi».

«VORREI SFIDARLO» - Monachello ha le ossa dure, come si dice: nessuna paura di affrontare la vita di petto, e un storia di giramondo alle spalle. Perché, dopo l’Ucraina, ha cominciato a girovagare per l’Europa. Trasferendosi poi a Cipro, nell’Olympiacos di Nicosia. Firmando per il Monaco, ma andando in prestito ai belgi del Cercle Bruges. Per poi trasferirsi in Grecia, all’Ergotelis, in questo continuo saltellare tra Ovest ed Est, Nord e Sud d’Europa. Fino a tornare in Italia: Virtus Lanciano. E ora l’Atalanta, con l’esplosione anche tra gli azzurrini. «Mi piacerebbe molto giocare contro Pryima in campionato, in futuro», dice Monachello, tornando indietro nel tempo a quei sei mesi trascorsi insieme a Donetsk, nel 2012. «Merita di essere preso dal Torino, glielo auguro con tutto il cuore. Ultimamente ci eravamo persi di vista, non ho neanche più il suo numero di telefono, mi piacerebbe tornare a parlargli». Era nata una amicizia, tra questi due giovani in cerca di futuro. Pryima era a casa sua, in un periodo ancora lontano dalla guerra che ha investito Donetsk un anno e mezzo fa, sconvolgendo anche la sua vita. «Giocava da tempo nel Metalurh, aveva già messo assieme tante presenze in campionato. Più di cinquanta o sessanta, e dire che aveva solo 21 anni, ma aveva esordito minorenne, si era imposto fin da subito, quando ancora era giovanissimo».

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