Cerci, la grande chance arriva contro il suo Toro

Berlusconi lo stima e Mihajlovic potrebbe dargli una maglia da titolare
Cerci, la grande chance arriva contro il suo Toro© LaPresse/Spada

MILANO - Il Milan si lancia sulle fasce e chissà che a Torino, allo stadio Olimpico, contro i granata di Giampiero Ventura, non riscopra Alessio Cerci, il grande ex. Il presidente Silvio Berlusconi è stato chiaro: si aspetta un cambiamento tattico e una svolta nei risultati. Ne ha parlato venerdì sera a quattr'occhi con Mihajlovic, e il tecnico serbo, da ieri pomeriggio, ha iniziato a lavorare sul "nuovo" Milan. Il 4-3- 1-2 con il trequartista, sistema adottato per tutta la preparazione estiva e in questo avvio di stagione, verrà riposto momentaneamente nelcassetto (manca un trequartista vero, se verrà riproposto toccherà ai soliti Honda e Bonaventura, altrimenti se ne riparlerà a gennaio con un nuovo acquisto). Adesso si ragiona sul 4-4-2 o sul 4-3-3. Di fatto, si passerà da un gioco più centrale, fatto di inserimenti, a un Milan più largo e con sovrapposizioni sulle fasce fra terzini ed esterni.

SISTEMI FAVOREVOLI -  La differenza fra 4-4-2 e 4-3- 3 dipenderà molto dagli interpreti che Mihajlovic deciderà di schierare sulle corsie esterne e in attacco. Il punto fermo è Giacomo Bonaventura, abile a giostrare sia da mezzala, che da ala sinistra in un centrocampo a quattro o nel tridente offensivo. Sarà lui l'uomo della corsia sinistra. E a destra? L'opzione meno offensiva, per proteggere maggiormente la squadra è rappresentata da Kucka, centrocampista tuttofare,abituato a stazionare anche sulle fasce dopo gli anni di lavoro con Gasperini. Ma c'è anche la carta Cerci, un giocatore che il presidente stima e sappiamo bene quanto il parere di Berlusconi in questo momento, dopo le prestazioni deludenti della squadra, pos- sa avere un peso. Il pa- t r o n spinge per l'impiego di Mexes in difesa (oggi il francese tornerà a pieno regime in gruppo, ieri è toccato ad Abate), di De Jong a centrocampo e ha caldeggiato un maggiore utilizzo di Cerci, da tempo finito nel dimenticatoio. Mihajlovic, dopo averlo allenato a Firenze, ne ha bloccato la cessione perché uomo in grado di cambiare volto alla squadra, ma poi a conti fatti lo ha utilizzato pochissimo. In tutto 9 minuti in coppa Italia con il Perugia (conditi dai fischi dei tifosi) e 54 minuti in campionato: tre apparizioni in tre momenti di grande difficoltà della squadra, visto che Cerci è entrato sullo 0-2 a Firenze (12 minuti), sullo 0-1 nel derby (9) e sullo 0-3 col Napoli (33).

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