Ventura: «Sconfitta incredibile, concesso pochissimo»

Il tecnico granata sulla sconfitta con l'Inter: «E' pazzesco, nel calcio contano solo i risultati e quindi conoscendo le regole del gioco dobbiamo trangugiare amaro»
Ventura: «Sconfitta incredibile, concesso pochissimo»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Giampiero Ventura non può esser contento per la gara persa contro l'Inter. Così il tecnico granata al sito ufficiale del Torino: «Tutto ciò ha dell'incredibile. Il Toro ha dominato contro il Genoa eppure abbiamo subìto il pareggio al 94', idem nel derby dopo aver concesso alla Juventus oltre al gol di Pogba un tiro nel primo tempo e la traversa di Bonucci. Anche oggi, opposti all'Inter prima in classifica, ai nostri avversari abbiamo concesso pochissimo, quasi nulla. Una punizione dalla trequarti sulla quale loro sono stati bravi a fare gol. E' pazzesco, nel calcio contano solo i risultati e quindi conoscendo le regole del gioco dobbiamo trangugiare amaro. Però, dopo averlo già fatto nello spogliatoio ai ragazzi, anche pubblicamente faccio i complimenti ai miei giocatori. Abbiamo costruito 4-5 nitidissime occasioni da rete, creato i presupposti per essere più volte pericolosi e come sempre non parlo degli episodi in area di rigore che avrebbero potuto determinare un altro epilogo. Se oggi abbiamo avuto una colpa è stata quella di essere poco cinici, per il resto ci ha pensato Handanovic che infatti è stato giudicato il migliore in campo».

TORO A META' - Campionato diviso a metà per i granata, dopo un inizio scintillante, Ventura commenta: «I numeri dicono questo, nelle ultime sei gare abbiamo conquistato solo due punti. Ma a parte Carpi, di cui non vorrei più parlare perchè è stata la partita più brutta da quando io sono l'allenatore del Toro, come detto in precedenza in altre occasioni abbiamo ottenuto molto meno di quanto avremmo meritato. Con la vittoria sul Genoa, il pareggio nel derby e almeno un punto oggi tutti giudicherebbero il Torino con occhi diversi sulla base delle medesime prestazioni. Un allenatore deve guardare oltre: la crescita di una squadra passa attraverso il costante miglioramento di ciascun interprete e questo non avviene a parole, con gli slogan, ma maturando esperienze. Oggi siamo tutti delusi dal risultato però non dobbiamo piegare la testa: ci deve animare la consapevolezza di aver messo in grandissima difficoltà uno squadrone come l'Inter che non a caso, contro di noi per la prima volta ha adottato come sistema di gioco il 3-5-2, cioè il nostro. Un atteggiamento di grande umiltà che evidentemente rappresenta anche la grande considerazione che Mancini e l'Inter avevano del Toro. Non cerchiamo mai di alibi, non parliamo mai degli assenti però se si fa un'analisi credo sia opportuno farla a 360 gradi».

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