© ANSA
TORINO - Il Gallo canta per tutti. Per il Toro. Per la classifica. Per i tifosi. Per Giorgia. Per Antonio. Giorgia è la fidanzata, Antonio è il ct Conte. Sì, Andrea Belotti mette d’accordo, accomuna, nei complimenti e nell’applauso. Insomma, un coro di consensi.
BELOTTI: «I DIECI GOL? SONO CONTENTO E NON MI VOGLIO FERMARE»
BELOTTI 10 E LODE, IL TORINO SBANCA BOLOGNA SU RIGORE
L’UMILTÀ - La sua rincorsa è partita quest’estate: voleva il Toro, solo il Toro. Scelta di campo, e di carattere. Ha aspettato paziente, anche quando a Palermo polemizzavano, fintanto che il presidente Urbano Cairo non si è messo d’accordo con Maurizio Zamparini: ok, ve lo do per 8 milioni. Via, sotto la Mole, per continuare a migliorare, per strappare un posto da titolare, per cominciare a segnare come un vero bomber. Con il rigore di Bologna, il terzo segnato facendo sedere il portiere, è arrivato a quota dieci (9 nel 2016, meglio di Pellé e tutti gli altri). E si sa come raggiungere la doppia cifra sia la prima discriminante tra un discreto attaccante e un buon attaccante.
(...)
SOGNO NAZIONALE – È chiaro, come ogni attaccate che si rispetti, punta in alto, alla Nazionale. Ma tutto passa dalle prestazioni con il Toro in queste ultime gare, cinque partite per convincere Conte a portarlo a Coverciano e poi agli Europei (il ct da tempo si è informato sui suoi parametri fisici, sul suo carattere, sulla sua predisposizione al lavoro). Lui con i grandi non ci è mai andato, ma con gli azzurrini dell’Under è stato un trascinatore.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport