Torino, Mihajlovic a Belotti: «Sei moscio». E lui: «Così ho ritrovato la grinta». E 10 gol

Il bomber granata protagonista nella ripresa a Crotone con una doppietta. E la clausola da 60 milioni non basta più
Torino, Mihajlovic a Belotti: «Sei moscio». E lui: «Così ho ritrovato la grinta». E 10 gol© ANSA

TORINO - Canta sempre il Gallo: 10 gol per il treno dei bomber di Serie A. Andrea Belotti ancora uomo decisivo per il Toro che sbanca Crotone sulla via dell’Europa. Una doppietta nella ripresa dopo aver… steccato. Sinisa Mihajlovic l’ha ripreso («Era moscio, pessimo, mi sono arrabbiato: non deve mai accontentarsi»), lui ha messo da parte la stanchezza per le gare con la Nazionale e ha colpito. A modo suo. L'anno passato, il primo in granata, aveva cominciato a segnare a fine novembre contro il Bologna, adesso è già in doppia cifra. Da applausi la sua sinfonia del gol. E il prezzo continua a salire: la clausola da 60 milioni non basta più.



LA PAROLE - Eccolo, il Gallo infinito. «Nel primo tempo il Crotone era molto chiuso e noi abbiamo faticato a trovare spazi. Facevamo girare palla ma non riuscivamo ad entrare ed essere pericolosi. Anche io non ero il solito e non ho giocato bene il primo tempo: nell'intervallo Mihajlovic e lo staff me lo hanno detto e mi hanno spronato. Da queste parole ho trovato dentro di me la grinta per ribaltare anche la mia prestazione.
Vivo un momento felice: tre gol con la Nazionale e due con il Toro, ma devo rimanere con i piedi per terra, continuare così. Il Toro sta continuando a mantenere un buon passo: la vittoria qui non era per nulla semplice. Occorre mantenere la continuità se vogliamo davvero puntare all'Europa». A Sky: «Sono uno che non si pone limiti. L’anno scorso nella prima parte, nel girone d’andata, ho trovato molte difficoltà, anche perché ero appena arrivato a Torino e, quindi, dovevo ancora capire tante cose. Poi, nella seconda parte cella stagione, quando sono riuscito a entrare bene nei meccanismi del mister e di tutta la squadra, sono riuscito a fare 11 gol nel girone di ritorno. Adesso sono già 10 e sicuramente sono felice e non voglio fermarmi. Diciamo che, soprattutto nelle giovanili, ho trovato molte difficoltà. Sinceramente, dovevo migliorare tanto, non solo tecnicamente, ma sotto tutti i punti di vista. Penso che il mio pregio sia stato quello di non mollare, anche quando le cose andavano male, grazie anche alla mia famiglia che, comunque, anche se mi vedeva, magari, in difficoltà e qualche volta piangevo a casa, ero disperato perché non giocavo, mi è sempre stata vicina e mi ha dato la forza per continuare. Adesso, finalmente, sono qui ed è un sogno anche per me, non solo per loro, e non voglio svegliarmi. È il campo che giudica, io posso dire di si, come posso dire di no. Bisogna prima dimostrarlo sul campo e, poi, se ne può parlare. Senza i fatti non si va da nessuna parte. Sto facendo bene e voglio continuare così e fare anche meglio, per me stesso, per la squadra, ma anche per la Nazionale. Sicuramente, Mihajlovic è bravo a caricare i giocatori. Nel primo tempo me ne sono accorto anche io, non ero il giocatore che si era visto nelle partite precedenti, non ero aggressivo come al solito, non avevo la stessa rabbia, la stessa cattiveria. A fine primo tempo è venuto a dirmelo, come sono venuti anche altri dello staff a dirmelo. All’inizio è stato calmo, però, si sa com’è, ogni tanto una pacca sulla spalla abbastanza forte. Sono anche solo piccole cose che, però, ti caricano. Mihajlovic  fa gli shampoo come faceva Sir Alex Ferguson? Quando è particolarmente arrabbiato, ci ribalta tutti».

MIHA E GLI ERRORI ARBITRALI - IL VIDEO

 

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Una foto pubblicata da Andrea Belotti (@gallobelotti) in data:

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