© Donato Fasano
TORINO - Sembrava sul punto di perdersi per strada, vedendo sfrecciare davanti a sé altri che fino a poco tempo fa lo seguivano da lontano. Ma Vittorio Parigini ha saputo soffrire in silenzio e ripartire, sudando e correndo fino a sprigionare l'urlo liberatorio con cui ha festeggiato il gol straordinario segnato ieri con la maglia del Bari davanti ai 22mila spettatori del San Nicola. Una rete e l'assist per il raddoppio di Galano nel match vinto 2-0 contro il Brescia, che lo ha visto andare a segno a oltre un anno di distanza dall'ultima volta: era in Perugia-Livorno del 18 dicembre 2015 quando fece gol poco dopo il suo ingresso in campo per poi farsi espellere per due gialli rimediati in un attimo. Croce e delizia dei tifosi del Grifo nelle due stagioni in Umbria, dove ha alternato dribbling, magie e sprazzi di quel talento che si era già visto al suo primo anno tra i cadetti, appena 17enne nella Juve Stabia. Ma anche infortuni e qualche pausa di troppo, non abbastanza comunque per far cambiare idea al Ct Gigi Di Biagio, che gli aveva ritagliato un ruolo importante nell'Italia Under 21 nonostante la sua giovanissima età (classe '96, è alla sua quarta stagione tra i cadetti).
Una fiducia ripagata in campo, come successe il 10 ottobre del 2015 nella sfida contro l'Irlanda battuta 1-0 proprio con un suo acuto.
Un predestinato Parigini, approdato in Serie A già la scorsa estate con il passaggio in prestito al Chievo dove però gli hanno concesso solamente tre spezzoni di gara (23' minuti totali). Il resto è storia recente, con la voglia di rimettersi in discussione e rispondere alla chiamata di Stefano Colantuono nel mercato di gennaio. Nuova vita, entusiasmo ritrovato e quel pallone messo sotto all'incrocio prima di festeggiare con il dito al cielo e nelle orecchie le urla di gioica di un San Nicola da brividi. La corsa di Parigini è ripartita.