L'ex Immobile colpisce, Maxi risposta del Torino poi il crollo: 3-1 per la Lazio dei talenti

Biancocelesti quasi sempre in attacco, granata costretti a difendersi. Poi il gol dell'ex costringe Mihajlovic a cambiare. L'ingresso di Maxi Lopez dà peso in attacco e l'argentino risolve su assist di Iturbe da calcio piazzato. Un'illusione il tentativo di Belotti. Nel finale Keita e Felipe Anderson fanno la differenza
L'ex Immobile colpisce, Maxi risposta del Torino poi il crollo: 3-1 per la Lazio dei talenti© ANSA

TORINO -  All’Olimpico di Roma, cade il Toro di Mihajlovic al termine di una partita sofferta, rimessa in piedi e alla fine persa con una doppia invenzione di Keita e di Felipe Anderson. Un 3-1 pesante nella sostanza, dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0. Nella ripresa la svolta. Il gol dell’ex, di Immobile implacabile nell’anticipo su De Silvestri, apre le danze. Per i granata, sempre costretti sulla difensiva, poche possibilità di uscire dal guscio. Fino al cambio di Mihajlovic: dentro Maxi Lopez per dare peso là davanti. E l’argentino sfrutta alla grande una punizione di Iturbe, unico lampo del paraguaiano. L’1-1 illude però il Toro che in trasferta non è all’altezza. Eppure, un paio di contropiedi lasciano l’impressione di potercela fare. E un generoso Belotti fa la barba al palo. Ma è solo un attimo. Poi si scatenano i talenti della Lazio e per i granata è buio pesto. Più forte e più ricca di assi la squadra di Inzaghi. Un po’ di delusione per i granata: Ljajic stecca di nuovo, in mezzo manca l’uomo che prenda in mano la squadra. Baselli, sostituito, e Benassi non reggono. Si poteva fare di più, ma questo è un film visto più volte lontano da Torino. E senza grandi obiettivi svaniscono i grandi sogni.



LE SCELTE - Tra i granata, Mihajlovic lancia Iturbe dall’inizio nel suo “derby” personale della capitale. Inzaghi spinge in su Lulic in linea con Immobile e Felipe Anderson. La sfida è quindi del bel gioco, con i due 4-3-3 speculari, all’insegna del gioco d’attacco.



BOTTE E ZERO GOL - L’avvio vede i biancocelesti subito arrembanti e i granata a tenere botta, con grinta e ordine. Le prime indicazioni di Mihajlovic sono per Iturbe: lo incita a non avere paura, a lanciarsi. Al 7’ il primo squillo di Immobile: stop e tiro al volo di poco a lato. Il duello a distanza tra Ciro e il Gallo, grandi amici che prima della partita si sono ricavati uno spazio tutto per loro, è il tema portante del match. Compagni nell’ultimo Toro di Ventura, compagni in Nazionale, bomber veri. Al momento, Belotti sovrasta il laziale, però, dall’alto dei sui 22 gol da capocannoniere del campionato. Bravissimo Moretti che prima stoppa Basta, poi respinge e risolve una mischia. Inzaghi richiama a gran voce Anderson che non tiene la posizione e tende ad accentrarsi: il folletto brasiliano è un osservato speciale dai centrocampisti granata. Basta porta lo scompiglio con le sue azioni e i cross. La difesa del Toro è sotto pressione, di continuo. Scontri di una certa durezza: tra Iturbe e Biglia ha la peggio inizialmente il laziale che al 19’ viene portato via in barella (ginocchio sinistro), salvo poi rientrare in campo tra gli applausi. Miha chiede a gran voce più concentrazione e meno errori dai granata. Radu è malconcio (botta al costato), si valuta il cambio con Lukaku: il belga entra al 27’. Insidia Toro, la rima del match, con un piazzato di Iturbe che non trova la deviazione di Belotti per un soffio. Risponde la Lazio con Parolo e Immobile, bloccato dal duo Rossettini-Hart. E poi la difesa granata si ripete, alzando il muro su Milinkovic. I padroni di casa assediano il Toro che però con grinta e determinazione tira su le barricate. Il primo giallo è per Ljajic. E per uscire dal guscio, l’allenatore granata chiede il 4-2-3-1 con Benassi largo a sinistra e Ljajic nella trequarti. Al centro Baselli e Lukic a coprire e dettare i tempi, ma per loro è un arduo compito. Cartellino anche per Lukaku, mentre Anderson anticipa proprio Baselli e semina il panico. Bravo Hart in uscita. Al 48’ la grande chance per il Toro ma il tiro del serbo, in percussione, è sbilenco. E il primo tempo finisce sullo 0-0
 


IMMOBILE, GOL DELL’EX. MAXI RISPOSTA - Entra Molinaro per Baselli in avvio di secondo tempo: Miha prova a sorprendere, il campano mancava dal 20 settembre. Inzaghi mette Wallace per De Vrij che ha un problema al ginocchio destro. Il filo conduttore comunque è lo stesso, con i bianconcelesti all’attacco.  Al 55’ affondo di Lukaku per Parolo che in scivolata sfiora il vantaggio. Immobile carica il destro, Moretti lo scherma. Qualche secondo e Ciro buca Hart nel classico gol dell’ex, in anticipo su De Silvestri, per la gioia della Nord. Belotti risponde con una fuga uno-contro-tutti: nulla di fatto. Stesso discorso per Ljajic che però non calcia subito e si incarta.  Mihajlovic prepara Maxi Lopez proprio per il serbo. Arriva il momento del cambio, al 64’. Il Toro ci prova: Rossettini non ha fortuna. Milinkovic impegna Hart, sicuro in presa. Poi Benassi tira da lontano e Strakosha para a terra. Il match resta acceso, Belotti lotta come un leone alla ricerca di sbocchi. Dalla punizione di Iturbe sbuca la testa di Maxi che insacca: 1-1. Pari da vero bomber, e l’argentino va a ringraziare il compagno per l’assist prezioso. Olimpico ammutolito. Ancora Immobile, Hart c’è. Fuochi d’artificio nel finale potenzialmente esplosivo. E Mihajlovic mette Iago Falque per Iturbe. Occasione per Parolo di testa su angolo, poco sopra la traversa. Al ’76 arriva il tempo di Keita per Biglia. Il Toro è vivo e in contropiede punge la Lazio: può succedere di tutto. E Belotti all’86 sfiora il palo dopo una grande percussione: Miha chiede il corner e si dispera. Ma l’invenzione è di Keita al minuto 86: gol d’autore a giro con Hart battuto: 2-1 per  la Lazio e grane rammarico granata. Per il senegal-spagnolo rete numero 8 in stagione.  E Felipe Anderson sigla il 3-1 che fa gioire i laziali e rimanda nel limbo i granata né carne né pesce.
 

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