Serie A, Crotone-Torino 2-2: urlo De Silvestri al 93'

Sotto due volte, prima Rohden poi Martella, la squadra di Mihajlovic rimedia con Iago Falque e il difensore
Serie A, Crotone-Torino 2-2: urlo De Silvestri al 93'© ANSA

CROTONE - Pareggia De Silvestri di testa, al 48’ della ripresa, e così il Toro si salva, dopo che aveva visto a lungo l’incubo della sconfitta, ma anche accarezzato la speranza e la possibilità di vincere, una volta trovato l’1 a 1 (di Rohden nel primo tempo e Iago Falque a inizio ripresa le prime due reti, seguite poi dal 2 a 1 a metà secondo tempo di Martella). Dopo la batosta nel derby e il flop col Verona, dunque, i granata non svoltano e rallentano nella marcia per il sogno europeo. Il Crotone porta a casa un punto prezioso per la lotta per la salvezza, anche se ha visto sfumare il successo in extremis. Il Torino, ora abulico, ora meritevole ma incapace di concretizzare, si lecca le ferite e salva il salvabile. Di sicuro continua a non funzionare la fase difensiva granata: almeno 2 gol subiti in ultime 5 gare.

SADIQ ILLUDE - Il primo tempo si apre con una brillante discesa sulla fascia di Niang. Un fuoco di paglia del Toro, che lascia ben presto l’iniziativa al Crotone e comincia a patirne il pressing, il maggiore dinamismo. I calabresi propongono Trotta davanti con Simy, con in mezzo al campo il fosforo di Mandragora (recuperato in extremis) e Barberis. Un 4-4-2 atteso, con l’ex granata Ajeti in difesa. Per il Toro, esordio stagionale per il giovane nigeriano Sadiq, al posto di Belotti, e la sorpresa Molinaro a sinistra, nonostante gli strafalcioni mostrati col Verona. Ansaldi, dunque, in panchina: e la mossa prima stupisce, poi non convince. All’11’ il Torino torna a fare capolino in avanti, ma Iago perde tempo al tiro e l’occasione svanisce. Finché, al termine di un periodo di sostanziale equilibrio, il Crotone passa: è il 25’, Trotta innesca Rohden sulla sinistra, con De Silvestri che lo osserva troppo da lontano. L’esterno di Nicola si accentra e dal vertice dell’area lascia partire un diagonale ficcante, per quanto prevedibile, che buca sul secondo palo Sirigu, a sua volta poco reattivo, come il terzino. Ancora una volta, dunque, la fase difensiva lascia a desiderare, tra mediana e retroguardia.

L’IMBUTO - L’attenzione e la vitalità del Crotone si confronta contro una formazione, quella granata, che mostra palla al piede sicuramente più qualità tecnica, ma anche maggior lentezza. E a tratti si rivede un difetto congenito di questa stagione: un Toro troppo statico, che finisce facilmente nell’altrui imbuto tattico. Anche perché i calabresi sono abili pure a difendere in massa, per poi tentare il contropiede. Ljajic è tra i pochi che cerca di inventarsi qualcosa a tutto campo, anche al tiro: vedi al 26’ e a fine primo tempo (due tiri dal limite di poco a lato).



CORI RAZZISTI PER MIHA - Niang vive di fiammate, Iago incide poco, mentre Sadiq (che pure si era mosso benino, inizialmente) finisce sempre più nella morsa di Ajeti e Ceccherini. E quando può firmare il pari, al termine di un’azione innescata da Baselli, scatta sì bene in fuga verso Cordaz, ma al dunque in area aspetta troppo: che il pallone rimbalzi in modo acconcio per il tiro di destro, invece di anticipare la conclusione con l’altro piede. E così un recupero alla disperata di Martella lo uccella. Due parate di Cordaz su sventole di Rincon e Niang chiudono nei fatti la prima frazione. A conti fatti il pareggio sarebbe stato meritato, ma se non concretizzi davanti e sbagli in difesa... Da segnalare (e biasimare) i cori razzisti della curva Sud all’indirizzo di Mihajlovic (), prima dell’intervallo.

TORO TRASFORMATO - Miha deve essersi fatto sentire, tanto per cambiare. Perché il Toro rientra in campo con la giusta ferocia, finalmente. Buttandosi subito in avanti. E schiacciando il Crotone nella sua area. E’ una squadra realmente trasformata, quella granata. De Silvestri e Moretti da azioni di angolo fanno venire subito i brividi a Cordaz, quindi il portiere compie un miracolo in tuffo sul palo su una punizione a effetto di Ljajic. Pochi secondi e arriva il pari, a questo punto sacrosanto. Sadiq smista bene per Iago che da fuori infila l’1 a 1 con un tiro angolato. E al 13’ il Toro potrebbe addirittura passare in vantaggio: il forcing granata continua, Ljajic batte meravigliosamente a palombella una punizione liberando Niang in area, che tira al volo, ma Cordaz da due passi in uscita respinge.

FREGATI - Ma proprio nel momento migliore del Toro, i granata si fanno fregare, al 19’. Percussione a sinistra di Martella, perso da De Silvestri, e scambio con Simy, anche anticipa Moretti. Il terzino si incunea e stecchisce Sirigu. E ancora una volta i granata peccano nella fase difensiva. Da quel momento la squadra di Miha accusa un brutto contraccolpo psicologico, da cui si desta solo nel finale, quando ormai è passata al 4-2-4, con Boyé al posto di Rincon, Ljajic leggermente arretrato e Niang seconda punta. Al 44’ N’Koulou di testa da angolo devia di poco alto, quindi il forcing finale dà i suoi frutti: al 48’ il 2 a 2, sempre di testa da corner, ma stavolta la conclusione è di De Silvestri. Ancora un’occasione per Nalini (Sirigu para in angolo) e un contropiede fallito dal Toro, quindi il fischio finale. Per Nicola è una beffa incredibile, ma il punto resta d’oro. Per i granata c’è ben più da meditare, visto il valore della rosa. E la classifica non esaltante.

 

CROTONE-TORINO, TABELLINO E STATISTICHE

 

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