Torino, Ljajic a San Siro: che orgoglio, Milan nel mirino

Sullo stesso prato che ha visto l’Italia piangere, il fantasista serbo torna da re altro che le sofferenze con l’Inter! Ora è una colonna del Toro e della sua nazionale
Torino, Ljajic a San Siro: che orgoglio, Milan nel mirino© Marco Canoniero

TORINO - Sul terreno dove l’Italia ha visto sfumare l’approdo mondiale in favore della Svezia, domani pomeriggio scenderà in campo un giocatore che il suo sogno russo lo sta coltivando a occhi aperti. Adem Ljajic, numero 10 che in granata ha saputo svestire panni da prima donna per indossare anche quelli del gregario di lusso, in Russia andrà, con la sua Serbia.

GOL D'ORIENTE - E’ un predestinato, il ragazzo di Novi Pasar. Chiamato una prima volta in Nazionale a 19 anni compiuti da meno di due mesi, Ljajic prima dei 20 aveva già totalizzato 5 presenze, con la Serbia. La sua crescita, tuttavia, se non proprio arrestata ha comunque attraversato più di una battuta a vuoto. La qualità tecnica del fantasista non è mai stata messa in dubbio, a frenarlo era semmai stata quell’indolenza che spesso colpisce i giocatori di talento. Anche grazie al rapporto con Mihajlovic, non sempre idilliaco ma stimolante, l’attaccante ha saputo da qualche mese a questa parte entrare in una nuova fase della sua carriera. Da elemento dotato di classe esibita a intermittenza è diventato un giocatore completo, generoso, utile alla causa anche in fase di non possesso palla. Un percorso che gli ha consentito, il 2 settembre scorso, di rimettere piede nello spogliatoio della Serbia a distanza di 15 mesi e più dalla volta precedente. Da quel Serbia-Moldavia 3-0 l’ex dell’Inter ha convinto, nel Toro e in Nazionale, tanto da disputare altre quattro partite, con la selezione allenata da Mladen Krstajic. Fino alle ultime due prove - i test contro Cina e Corea del Sud -, nelle quali Ljajic ha messo a segno due gol. Guadagnandosi, in maniera pressoché definitiva, la chiamata per Russia 2018. Certo, per avere la garanzia del pass dovrà continuare lungo la strada intrapresa nel Torino. Confermandosi fin dalla prova di domani contro il Milan. Una sorta di derby, per lui che vanta trascorsi nell’Inter e che contro i rossoneri non ha una tradizione particolarmente felice: in 14 precedenti contro il Diavolo il serbo ha ottenuto 3 vittorie, 4 pareggi e patito 7 sconfitte. Due sono invece gli assist decisivi, mentre uno soltanto è il gol segnato. Il 7 aprile del 2013 in un Fiorentina-Milan 2-2, quando giocava con i viola allenati dall’attuale tecnico rossonero Montella.

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