© Paolo Pavan ©
TORINO - «Why?». Sono le lettere, con punto di domanda allegato, che campeggiano su pagine social attribuite a Ljajic, ma non ufficiali e quindi non personalmente riconducibili a lui, anche se di sicuro sono frutto di chi sta dalla sua parte o addirittura gli è molto, molto vicino. «Why?». Perché? Vicino, una foto del serbo con le braccia rivolte al cielo. Il testo sottinteso: com’è possibile? Sei panchine, neanche un minuto giocato, manco nel derby con il risultato da recuperare e il Toro spuntato... Il post è comparso alle 14 e 50 di domenica, poco dopo la fine della partita. Potenzialmente, avrebbe potuto scriverlo anche Ljajic stesso. Tanto è vero che sui social è divampato un dibattito su di lui, tra tifosi arrabbiati o agitati. Con in testa la prima domanda chiave: chi ha scritto quelle tre lettere?
Ma se Mazzarri, fin dal suo arrivo, lascia in panchina un capitale come Ljajic per 6 partite di fila (e Cairo spese ben 9,5 milioni per acquistarlo!), la società non ha proprio nulla da eccepire, anzi. Nel derby è entrato Edera, alla fine. WM: «Ho voluto mandare un segnale. Da quando è rientrato dal ko è uno di quelli che in allenamento ha dimostrato più voglia, quello che ha corso di più». Come a dire: non sono prevenuto con nessuno, Ljajic raccoglie ciò che merita. Ma anche la società è molto critica e delusa da certi comportamenti di Ljajic, e da parecchi mesi. Il Toro sta facendo di tutto, diciamo così, per cercare di venderlo sui mercati ancora aperti. In Russia, per esempio.