Derby, Mazzarri c'è: «Toro, sorridi»

Venerdì in panchina: ma 20 mila euro di multa. E subito il discorso alla squadra. A giocatori e staff: «Allegri e sereni, mente libera»
Derby, Mazzarri c'è: «Toro, sorridi»© LAPRESSE

TORINO - Sono diventati sei, gli allontanamenti a gara in corso per Walter Mazzarri dopo quello contro il Milan decretato dall’arbitro Guida al 53’, per proteste. Il tecnico granata, però, sarà in panchina nel derby contro la Juventus in programma venerdì 3 maggio alle 20.30. Questa la decisione del Giudice Sportivo Mastrandrea, che ha scelto di non squalificare l’allenatore ma di infliggergli solo un’ammenda per quanto elevatissima: 20.000 euro. Il tecnico era stato cacciato dal terreno di gioco – si legge nella nota diffusa dalla Lega di Serie A – «per avere, all’8’ del secondo tempo, nonostante i ripetuti richiami, contestato l’operato arbitrale con grida e plateale gestualità, e, all’atto del provvedimento di allontanamento, continuato ad assumere tale atteggiamento; con recidiva specifica reiterata».

Eccolo, il riferimento alla recidività. Che peraltro già c’era in occasione della sua ultima “espulsione”, col Cagliari: già lì, la grazia. E una prima ammenda salata: 10.000 euro. Ora, il raddoppio. Il segnale che arriva da Palazzo sembra chiaro: visto che gli allenatori squalificati riescono comunque, anche dalla tribuna, a comunicare con il proprio staff e quindi con i giocatori, si è deciso di punirli in maniera dura sotto l’aspetto economico. Toccandoli insomma nel portafoglio: 20 mila euro non sono pochi, anche per chi - come Mazzarri - guadagna milioni. Evidentemente è cambiata la strategia di chi deve giudicare.

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TUTTI CONVOCATI - Il tecnico livornese, in ogni caso, potrà seguire da vicino i suoi ragazzi in quella che può diventare davvero il match dell’anno, per il Toro. Ieri, intanto, ha proseguito nella preparazione. Con il sorriso, senza esasperazioni di alcun tipo. Mazzarri ha convocato tutto il suo staff e i giocatori invitandoli a lavorare serenamente, in allegria, perché arrivare a giocarsi una partita come questa con una classifica così prestigiosa significa aver già fatto qualcosa di importante. Quasi come a voler dire che stavolta, a differenza del passato, il Toro ha tutto da guadagnare e poco da perdere.

Il tecnico vuole che i suoi giocatori scendano in campo con la testa libera, senza pressioni aggiuntive. Devono tirare fuori un po’ di sana pazzia, come ha detto Izzo, perché solo così si possono avere possibilità contro la formazione campione d’Italia per l’ottava volta consecutiva. In tutto l’ambiente c’è la consapevolezza di poter disputare una grande partita, i giocatori ci credono. Più passano le giornate e più sono convinti di poter raggiungere l’Euro pa e la vittoria contro il Milan non ha fatto altro che rafforzare questa convinzione.

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TORINO - Sono diventati sei, gli allontanamenti a gara in corso per Walter Mazzarri dopo quello contro il Milan decretato dall’arbitro Guida al 53’, per proteste. Il tecnico granata, però, sarà in panchina nel derby contro la Juventus in programma venerdì 3 maggio alle 20.30. Questa la decisione del Giudice Sportivo Mastrandrea, che ha scelto di non squalificare l’allenatore ma di infliggergli solo un’ammenda per quanto elevatissima: 20.000 euro. Il tecnico era stato cacciato dal terreno di gioco – si legge nella nota diffusa dalla Lega di Serie A – «per avere, all’8’ del secondo tempo, nonostante i ripetuti richiami, contestato l’operato arbitrale con grida e plateale gestualità, e, all’atto del provvedimento di allontanamento, continuato ad assumere tale atteggiamento; con recidiva specifica reiterata».

Eccolo, il riferimento alla recidività. Che peraltro già c’era in occasione della sua ultima “espulsione”, col Cagliari: già lì, la grazia. E una prima ammenda salata: 10.000 euro. Ora, il raddoppio. Il segnale che arriva da Palazzo sembra chiaro: visto che gli allenatori squalificati riescono comunque, anche dalla tribuna, a comunicare con il proprio staff e quindi con i giocatori, si è deciso di punirli in maniera dura sotto l’aspetto economico. Toccandoli insomma nel portafoglio: 20 mila euro non sono pochi, anche per chi - come Mazzarri - guadagna milioni. Evidentemente è cambiata la strategia di chi deve giudicare.

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