Grande Torino, a Superga anche una delegazione dello Juventus Museum

Oltre al direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli e al vice-presidente del museo gigliato David Bini, erano presenti anche le delegazioni dei musei del Benfica e del River Plate
Grande Torino, a Superga anche una delegazione dello Juventus Museum

TORINO - Una targa alla memoria del Grande Torino a Superga, a fianco della lapide che reca i nomi delle 31 vittime dell'incidente aereo che, il 4 maggio di settant'anni fa, strappo alla città e a tutto il calcio mondiale una squadra invincibile. Stamane sul colle, dietro la basilica (inagibile per lavori di ristrutturazione, la messa solenne sarà celebrata domani in Duomo), si è tenuta la cerimonia di installazione della targa, donata dal Museo della Fiorentina, a suggellare ulteriormente la fratellanza fra le tifoserie viola e granata, accomunate anche da immani tragedie che ne hanno segnato la storia.



Oltre al direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli e al vice-presidente del museo gigliato David Bini, erano presenti anche le delegazioni dei musei del Benfica (con il direttore Luìs Lapão), del River Plate (il presidente Rodrigo Daskal, Patricio Nogueira e Mike Duval) e, per la prima volta a Superga, della Juventus (il presidente del J Museum Paolo Garimberti e il curatore Marco Albano). "Lo sport - ha detto Domenico Beccaria, presidente del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata - ha insito in sé un messaggio di amicizia e fratellanza fra le genti. La presenza della delegazione del J Museum è un segnale molto importante in vista del derby di stasera. Il rispetto per il Grande Torino deve essere lo stesso di quello per le 39 vittime dell'Heysel nel 1985".

Al colle c'era anche José de Bastos, novantenne ex portiere del Benfica che, il 3 maggio 1949, sfidò il Torino a Lisbona nell'ultima gara giocata dagli Invincibili, e fu uno degli ultimi a stringere la mano a Valentino Mazzola e compagni. "Chi ha amato il calcio – ha detto Paolo Garimberti - non può non aver amato il Grande Torino, che esprimeva un gioco meraviglioso. Torino oggi è una capitale europea, e l'auspicio è che la città possa avere, il prossimo anno, due squadre in Europa".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...