Il Grande Torino vive con gli eroi alla Mole

Dal cimitero monumentale al Duomo e poi sul Colle per il rito delle 17.03. Al Museo del Cinema l'omaggio di Tuttosport e il ricordo dei tifosi
Il Grande Torino vive con gli eroi alla Mole© www.imagephotoagency.it

TORINO - La memoria, la storia. Raccontata e onorata attraverso gli eventi che si sono susseguiti in questi mesi e hanno fatto da prologo a questo 4 maggio, il giorno più importante per i tifosi del Torino e non solo. La giornata mondiale del calcio, proclamata nel 2015 dalla Fifa perchè gli Invincibili di Superga, le loro gesta e il loro triste destino hanno avuto un'eco smisurato, un ricordo sempiterno, un pensiero ancora attuale.

Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola: una filastrocca che i bambini granata hanno imparato a memoria sognando, un giorno, di essere loro i protagonisti in maglia del Toro. Un diktat che il movimento sportivo italiano ha incastonato nella storia di un Paese che ha trovato nel Grande Torino un appiglio per risorgere dalle macerie della Seconda Guerra mondiale. Uomini che con il calcio sono diventati icone, e con la loro triste fine sono divenuti eroi senza tempo. Giovani e belli, con le maniche della maglia tirate all’insù e un sorriso che ha ingannato la morte. E che, ancora oggi, li fa rivivere nel cuore di chi li ama.

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Ieri mattina a Superga, il Grande Torino è stato omaggiato di una targa fatta installare dal Museo della Fiorentina a fianco della lapide che reca i nomi delle vittime dello schianto, alla presenza delle delegazioni dei musei del Benfica, del River Plate e (per la prima volta sul Colle) della Juventus. In serata il derby ha sportivamente diviso una città che, oggi, si riunirà per ricordare gli Invincibili negli eventi a loro dedicati. Alle 10, nella 5ª ampliazione del Cimitero Monumentale, ci sarà la benedizione dei sepolcri dei giocatori da parte di Don Riccardo Robella, davanti alle autorità e alla dirigenza del Torino Fc guidata dal presidente Urbano Cairo. Seguirà un momento dedicato ai tifosi, con l'esibizione dei Sensounico in “Quel giorno di pioggia”. Nel pomeriggio, ore 15.30, solenne messa in Duomo e, dopo, la salita della squadra a Superga, dove alle 17.03 Andrea Belotti scandirà i nomi delle 31 vittime del disastro aereo che strappò al calcio italiano una squadra grandiosa, e a Tuttosport Renato Casalbore, fondatore della testata nel 1945.

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Da un’iniziativa di questo giornale, dalle 9 di stamane nell'Aula del Tempio al Museo del Cinema (dentro la Mole Antonelliana) sarà possibile assistere alla proiezione del docufilm “Storie di Campioni – Il Grande Torino” di Federico Buffa, prodotto da Sky Sport. Sin dal mattino, invece, i tifosi potranno lasciare il loro ricordo del Grande Torino sui pannelli installati lungo via Montebello e, dalle 20, quanti saranno ospiti del bellissimo Museo potranno partecipare alla serata-omaggio per gli Invincibili organizzata (sempre nell'Aula del Tempio) da Tuttosport, con tantissimi ospiti dal mondo del calcio, dello spettacolo e delle istituzioni.

Oggi sarà una giornata di sport, ma anche di vita. Nel ricordo di chi, dopo la morte, è diventato leggenda, e continua ad emozionare generazioni di tifosi. E continua, anche dopo settant’anni, a essere Grande.

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TORINO - La memoria, la storia. Raccontata e onorata attraverso gli eventi che si sono susseguiti in questi mesi e hanno fatto da prologo a questo 4 maggio, il giorno più importante per i tifosi del Torino e non solo. La giornata mondiale del calcio, proclamata nel 2015 dalla Fifa perchè gli Invincibili di Superga, le loro gesta e il loro triste destino hanno avuto un'eco smisurato, un ricordo sempiterno, un pensiero ancora attuale.

Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola: una filastrocca che i bambini granata hanno imparato a memoria sognando, un giorno, di essere loro i protagonisti in maglia del Toro. Un diktat che il movimento sportivo italiano ha incastonato nella storia di un Paese che ha trovato nel Grande Torino un appiglio per risorgere dalle macerie della Seconda Guerra mondiale. Uomini che con il calcio sono diventati icone, e con la loro triste fine sono divenuti eroi senza tempo. Giovani e belli, con le maniche della maglia tirate all’insù e un sorriso che ha ingannato la morte. E che, ancora oggi, li fa rivivere nel cuore di chi li ama.

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