L'obiettivo di Iago Falque: riprendersi il Torino per restarci a vita

Lo spagnolo si è messo alle spalle l’infortunio alla caviglia: adesso vuole tornare protagonista con Mazzarri malgrado la concorrenza sempre più forte
L'obiettivo di Iago Falque: riprendersi il Torino per restarci a vita© AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - Gli stimoli non mancano: tra un infortunio da mettersi alle spalle, l’obiettivo di tornare il marcatore e uomo assist delle prime due stagioni in granata e la concorrenza venuta a determinarsi in granata Iago Falque può liberamente pescare tra le molte motivazioni a disposizione, per rilanciarsi nel Toro da assoluto protagonista. Tale, appunto, è stato al primo anno di Mihajlovic, nonché nell’annata successiva quando al tecnico serbo è subentrato, il 6 gennaio, l’attuale allenatore Mazzarri. Il riepilogo: nel 2016-’17 lo spagnolo ha sfiorato il record di gol in campionato, mettendone a segno 12, quindi uno in meno rispetto ai 13 infilati con il Genoa (nel 2014-’15). Meglio ancora l’anno dopo, quando ha saputo replicare la dozzina di marcature in A, allegando pure 2 reti in Coppa Italia. Raggiungendo un totale di 14 che, in questo caso, rappresentano il miglior bottino stagionale dell’attaccante, in carriera. Nel percorso che ha portato il Toro in Europa League, invece, anche a causa di un paio di infortuni muscolari che l’hanno frenato il suo rendimento è calato: 6, in 26 partite, i gol realizzati. Pur di poco, ma a scendere è stato anche il numero di assist per i compagni: 6 al primo anno, 7 al secondo e 5 nell’ultimo.

Mille soluzioni offensive

La speranza, adesso, è di aver saldato il debito con la malasorte pagando dazio agli infortuni già in estate: il numero 10 granata è infatti andato ko alla prima uscita ufficiale, con il Toro. Lesione capsulo-legamentosa alla caviglia sinistra, questo l’esito degli esami predisposti dopo la gara di Alessandria contro il Debrecen del 25 luglio scorso. Una diagnosi che lo ha costretto a saltare tutte le altre sette partite disputate dai granata. E nelle quali Zaza ha chiarito di essere altro giocatore, rispetto a quello di un anno fa: più generoso e calato nel contesto, nonché alla ricerca per lo più fortunata dell’intesa con Belotti. Ora, con l’arrivo all’ultimo secondo di Verdi, per Iago che intanto è tornato a disposizione di Mazzarri diventa ancora più difficile, e quindi stimolante, trovare spazio in una squadra che ha molteplici soluzioni, per la composizione del reparto offensivo. I due se la giocano in caso di modulo con una seconda punta e un centravanti, o con un trequartista e due attaccanti centrali, mentre troverebbero spazio assieme dal primo minuto se il tecnico dovesse optare per due esterni offensivi alle spalle del Gallo.

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