Toro Champions: perché sì

Da Mazzarri a Verdi, dai big alla maturità: 10 motivi per crederci. La classifica, intanto, e i confronti con l’Atalanta. Poi l’ambizione del tecnico, la promessa mantenuta da Cairo e la maggior consapevolezza del gruppo: i tifosi granata hanno il diritto di sognare
Toro Champions: perché sì

TORINO - Primo obiettivo: qualificarsi nuovamente per l’Europa League. Primo sogno: entrare tra le prime quattro della classifica accedendo all’edizione 2010-’21 della Champions. Salire al settimo posto già non è stato semplice, infilarsi tra Juve, Inter, Napoli e Roma sarà ancora più difficile. Però, pure alla luce del caso Nkoulou, con i giallorossi nel ruolo dei grandi disturbatori interpretato fino al comunicato redatto dei capitolini («Precisamo di non aver mai contattato alcun calciatore del Torino e di non essere interessati ad alcun tesserato della società granata», il sunto), per Cairo mettere la freccia sul club dove adesso opera il suo ex direttore sportivo Petrachi conferirebbe una fragranza speciale, alla stagione.

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Ecco il decalogo della fiducia granata

IL RUOLO DI MAZZARRI - E questo è solo uno tra i molti stimoli che spingono il Toro a provarci. Un altro arriva da una semplice analisi dell’avvio di questa serie A. Appena aperta, ma che i granata guidano con due successi in due gare assieme a Inter e Juve. Altre, più che stimoli, sono opportunità: la prima è legata al colpo di mercato messo a segno a 180’’ dal gong. Verdi era l’uomo che Mazzarri voleva per aggiungere qualità al reparto offensivo e variarne lo spartito anche a gara in corso, Verdi è arrivato (assieme all’altro colpo Laxalt e al secondo portiere Ujkani). Un potenziale leader tecnico, l’ex azzurro, che si aggiunge al gruppo di elementi che attraverso uno scambio simbiotico sono cresciuti nel Toro a loro volta facendo crescere la squadra. Il primo custodisce la porta e si chiama Sirigu, punto fermo del gruppo azzurro di Mancini assieme a Izzo e Belotti. Un altro, Ansaldi, adesso è fermo ai box ma si è ampiamente guadagnato i gradi del leader, in granata. L’ultimo è Nkoulou, giocatore con le risorse mentali, oltreché tecniche, per uscire dal ginepraio nel quale si è infilato. E qui entra in scena Mazzarri: il tecnico ha avuto e avrà un ruolo centrale, nel reintegro del camerunese.

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TORINO - Primo obiettivo: qualificarsi nuovamente per l’Europa League. Primo sogno: entrare tra le prime quattro della classifica accedendo all’edizione 2010-’21 della Champions. Salire al settimo posto già non è stato semplice, infilarsi tra Juve, Inter, Napoli e Roma sarà ancora più difficile. Però, pure alla luce del caso Nkoulou, con i giallorossi nel ruolo dei grandi disturbatori interpretato fino al comunicato redatto dei capitolini («Precisamo di non aver mai contattato alcun calciatore del Torino e di non essere interessati ad alcun tesserato della società granata», il sunto), per Cairo mettere la freccia sul club dove adesso opera il suo ex direttore sportivo Petrachi conferirebbe una fragranza speciale, alla stagione.

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