© Marco Canoniero
TORINO - Precedente unico: il presidente Federale Gabriele Gravina ricorre contro una sentenza definitiva della Corte Sportiva di Appello. Attraverso l’unica modalità concessa: il ricorso per revocazione presentato presso la Corte Federale di Appello. Che poggia su un «palese errore di fatto», in base alla teoria federale. Quale? Nella sentenza attraverso la quale la Corte Sportiva ha annullato la squalifica a Mazzarri, non si è tenuto conto di una norma Fifa (squalifica automatica per gli allenatori allontanati). Pubblicata successivamente (il 15 luglio scorso) all’entrata in vigore del codice di giustizia sportiva italiano (17 giugno 2019) al quale la stessa Corte Sportiva si è attenuta, per arrivare a sentenza. Come se ci fosse un automatismo, che nei fatti non esiste (è tantomeno è esistito, in tale caso), tra la pubblicazione di una norma Fifa e il suo recepimento da parte della Corte Sportiva.
Il problema giuridico (visto con gli occhi della Federazione), o l’opportunità giuridica nel caso dell’avvocato Eduardo Chiacchio che ha colto la possibilità di entrare in un vuoto normativo, è il seguente: il codice di giustizia sportiva fa riferimento all’inevitabile squalifica per i calciatori espulsi dal campo. Non essendo allargato il caso ai tesserati, ivi compresi quindi gli allenatori, l’avvocato napoletano ha avuto buon gioco nel farsi accogliere il ricorso. Immediatamente predisposto da Udinese e Roma contro la squalifica di Tudor e Fonseca. Il caso Mazzarri ha insomma determinato un precedente che va contro il “Disciplinary Code” della Fifa. Esattamente ciò che Gravina vuole evitare rivolgendosi alla Corte Federale.
La quale in qualche modo, attraverso qualche equilibrismo tecnico, riuscirà a confermare la squalifica. Che, a questo punto, Mazzarri andrebbe a scontare domenica contro l’Udinese, visto che dopo l’allontanamento di Parma, contro il Napoli era regolarmente in panchina (alla luce dell’esito positivo del ricorso presentato dalla società granata). Martedì in serata è quindi attesa una sentenza che, d’incanto, cancellerà dal punto di vista della giurisprudenza normativa il caso Ventura. Ex tecnico granata e attuale allenatore della Salernitana espulso a Trapani, successivamente appiedato per un turno, ma reintegrato in panchina in seguito a sentenza della Corte Sportiva.
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