Toro al bivio: Europa e Verdi i due messaggi di Cairo

Un anno fa, dopo 7 partite, Gasperini aveva 4 punti in meno di Mazzarri oggi, mentre Fiorentina e Sassuolo stavano in zona Champions: contro Udinese e Cagliari i granata devono svoltare
Toro al bivio: Europa e Verdi i due messaggi di Cairo© LAPRESSE

TORINO - Cairo vuole di più: migliorare il settimo posto dello scorso anno significherebbe entrare in Europa dalla porta (quasi) principale. Il presidente, da Trento, l’altro ieri ha fatto sapere che dopo il sacrificio economico per prendere Verdi (22 milioni) dal Toro si aspetta un balzo in avanti e queste prime giornate di campionato non possono renderlo felice. La squadra, infatti, ha collezionato tre vittorie, un pareggio e tre sconfitte per un totale di dieci punti che equivalgono al nono posto. Un cammino e una posizione che non possono essere considerati positivi. C’è però tutto il tempo per rimediare anche perché il calendario nelle prossime due partite propone avversari tutt’altro che impossibili: l’Udinese in Friuli e il Cagliari al Grande Torino. Come a dire: siamo già a un bivio. Da una parte (con la conquista dei sei punti) la strada che porta in alto, dall’altra (con risultati negativi) quella che ti fa precipitare in fondo con il rischio di disputare nuovamente una stagione insipida.

RICORDA L’ATALANTA - Ma riavvolgiamo il nastro . Una rispolverata alla classifica dello scorso anno, dopo 7 partite, fa ritrovare ottimismo e guardare al futuro con occhio diverso. Prendiamo come esempio l’Atalanta, dalla situazione molto simile a quella del Torino. Perché la passata stagione la formazione di Gasperini, proprio come quella di Mazzarri, era uscita al terzo turno preliminare di Europa League, per opera dei danesi del Copenaghen che non erano certo più forti del Wolverhampton che ha fatto fuori i granata. E alla settima giornata di campionato avevano appena sei punti in classifica, occupando il quart’ultimo posto, appena sopra la zona retrocessione. Stavano invece in area Champions League squadre come la Fiorentina e il Sassuolo. Poi sapete come è andata a finire. Partita dopo partita la Dea è cresciuta, si è messa a vincere e convincere nonostante avesse cominciato la stagione prima di tutti. E sul piano fisico non è calata. Anzi: alla fine ha chiuso terza con 69 punti frutto di 20 vittorie e nove pareggi. Per un totale di 77 gol fatti e 46 subiti. Stupefacente, vero? E come se non bastasse ha raggiunto la finale di Coppa Italia persa con la Lazio.

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