Torino, Zaza e l'esultanza polemica: il riscatto è al veleno

L'attaccante granata ha inviato un messaggio in codice su Instagram riferibile ai tifosi, a Mazzarri, alle critiche e alle voci di mercato. Però mai come adesso l’ex juventino può cambiare il destino suo e quello del club
Torino, Zaza e l'esultanza polemica: il riscatto è al veleno© Getty Images

TORINO - «Le critiche e l’esclusione di Genova gli hanno fatto bene. Nelle scorse settimane si era allenato male, nell’ultima, invece, si è rimboccato le maniche»: così Mazzarri ha salutato il ritorno al gol, condito da una prestazione importante, di Zaza. Una tra le poche, offerte dal centravanti nel suo percorso in granata. Tanto che lo stesso attaccante, al calar del sole della passata stagione, così aveva parlato, di se stesso: «So di non aver dato quanto potevo, al Toro, ma voglio restare qui per contribuire alle sorti di questa squadra», la sintesi. Evitiamo, invece, di proporre la sintesi di quanto urlato da Zaza all’indirizzo dei tifosi, dopo la rete contro la Fiorentina. Un po’ per la comprensione dell’adrenalina che si produce all’interno della partita e che può portare a uscite improvvide, un po’ per carità di patria. Prendiamo insomma come un “bla-bla-bla”, quanto sparato da Zaza nella concitazione dell’esultanza.

Zaza, il messaggio social ai tifosi

Tipo quello che ha postato lui su Instagram, in un hashtag a latere della frase («bella vittoria di gruppo») consegnata ai social. Come a dire: le chiacchiere stanno a zero; oppure: ora state zitti. Un messaggio polemico in codice riferibile al tecnico (che lo aveva pubblicamente rimproverato dopo averci litigato in privato), ai tifosi che molto lo hanno criticato, agli addetti ai lavori che lo vedevano - e in parte ancora lo vedono - proiettato verso un divorzio già a gennaio, se il rientro di Belotti dovesse nuovamente confinarlo ai margini. Semmai, andando dritti al punto, è da accogliere positivamente la reazione d’orgoglio di un giocatore che era finito nell’occhio del ciclone per responsabilità proprie: divise tra allenamenti dall’andamento lento e prestazioni più che scialbe. Ma ugualmente suo è il merito di aver messo in campo una prestazione di alto livello. Come, pur contro rivali modesti, gli era riuscito nei preliminari di Europa League (e in parte in avvio di campionato).

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