© Marco Canoniero
TORINO - Dalla rottura di alcune fibre muscolari al fianco (il Gallo) a una salutare botta alla classifica (il Toro). Più o meno, le somiglianze proseguono anche nel decorso. Belotti si fece male contro l’Inter: una violenta contusione dopo uno scontro aereo con Skriniar, con allegata la caduta a terra dall’attico della capigliatura del nerazzurro. Il Toro cominciò invece ad andare al tappeto, di brutto, tra settembre e ottobre: ben 5 sconfitte in appena 8 partite, poi 7 in 11 considerando anche novembre. Tra qualche illusione (le vittorie contro Milan e Brescia) e nuove costanti ricadute, ogni volta più gravi.
Miglioramenti
Dopo le incongruenze sulla diagnosi iniziale a fine novembre, la serenità è tornata a sbocciare nello staff sanitario granata: i controlli medici e le reazioni del giocatore sono di nuovo coerenti, l’ematoma è in chiaro assorbimento e il dolore si è enormemente ridotto. Non è ancora del tutto scomparso, ma le terapie stanno decisamente facendo effetto. Tanto che nei prossimi giorni il capitano (che in questo periodo è riuscito a mantenere un buon tono muscolare nuotando in piscina e svolgendo un lavoro atletico ad hoc, controllato, senza rischi) proverà di nuovo a forzare, progressivamente. Una settimana fa non riusciva già solo a saltare, a girarsi sul posto di scatto. Adesso, pian piano, potrà invece “aggredire” gli allenamenti sempre meglio, con maggior disinvoltura e, probabilmente, senza quasi più sentir male. Come per tutte le lesioni, anche in questo caso la cicatrizzazione necessita dei suoi tempi, prima che il muscolo ritrovi la necessaria elasticità e il dolore scompaia del tutto. Ma ormai il Gallo è sulla strada del recupero. Pensare che possa venir convocato per la gara di Verona è una riflessione consequenziale. Panchinaro o titolare, beh: questo dipenderà da come potrà allenarsi in questi giorni.
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