Clamoroso sfogo di Sirigu: così il Torino rischia di perderlo

Il portiere granata: "Certe volte mi chiedo come si faccia ad andare avanti"
Clamoroso sfogo di Sirigu: così il Torino rischia di perderlo© Paolo Pavan ©

Il Signore dei Miracoli all’una di notte o giù di lì, dopo l’ennesimo prodigio, il rigore parato a Radovanovic, prima che un cucchiaio di Berenguer santificasse il passaggio del turno: Sirigu. Leggiamo: «Non abbiamo mai trascurato la Coppa Italia. Io tengo molto a questa competizione. Il Torino dev’essere presente. E’ giusto che chi viene allo stadio giudichi l’operato di chi è in campo, ma alcune volte si esagera. Abbiamo difficoltà oggettive da mesi. Non parlo di cose interne al gruppo. Abbiamo un campo su cui non è possibile giocare, non possiamo effettuare determinate giocate, non ci rende sereni. E poi tutto l’ambiente ci rende nervosi. E’ facile sbagliare. Alcune volte guardo per terra e non capisco cosa mi faccia andare avanti, quale sia la motivazione. Perché se quando giochi hai difficoltà a stoppare il pallone o sai che un tiro può rimbalzare male e ti può passare sotto la mano, è dura. Questo la gente non lo vede, ma è giusto che lo sappia. I ragazzi vengono fischiati per uno stop sbagliato. Non ci danno la serenità né i fischi né il campo su cui giochiamo. E’ giusto che tutti lo sappiano. E’ da mesi che la squadra protesta per queste cose, ma nessuno dice niente. Spero che questo mio gesto serva a qualcosa. Ci potrebbe aiutare anche a livello psicologico».

«E’ da tempo che il terreno di gioco è in queste condizioni. Il campo è pesante, si scivola nonostante ci premuniamo con i tacchetti necessari. Il terreno è sconnesso, il pallone arriva sempre con un rimbalzo strano. Alle volte siamo più preoccupati di riuscire a stoppare il pallone che del gioco stesso. Mentalmente questa cosa ci rende insicuri. Speriamo di riuscire a risolvere questo problema per darci un pochino di serenità. E’ stata tosta passare il turno. Ma il 2020 è iniziato come si è concluso il 2019. Con i fischi. L’ambiente non è contento, è ostile. Delle volte ho detto che era giusto ascoltare le critiche. Noi abbiamo sicuramente attraversato un periodo non all’altezza. Potevamo dare molto di più. Quando ci arrivarono le critiche nei momenti più negativi eravamo consapevoli che toccasse a noi ribaltarle. Difatti stiamo cercando di farlo con tutte le nostre forze per riconquistare l’affetto e la fiducia dei tifosi. Ma col Genoa già dopo 10 minuti avvertivamo il malcontento. Lo stadio era vuoto (poco meno di 4 mila spettatori, ndr), però quando sbagliavamo sentivamo i mugugni. Bisogna essere tutti uniti".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...