Millico piace a tutti, ma il Torino lo snobba

Il Parma prova l'assalto, lo segue anche il Milan. Ma lui resta ostaggio del destino di Zaza e Iago Falque. Ci fosse ancora Mihajlovic, giocherebbe
Millico piace a tutti, ma il Torino lo snobba© Marco Canoniero

Dalle parti del Filadelfia e non solo, alcuni osservatori attenti, quotidianamente coinvolti nelle dinamiche Toro, a proposito di Vincenzo Millico si sono lasciati sfuggire delle considerazioni spesso positive. Una sola accomuna tutti: «Se Mihajlovic fosse ancora l’allenatore del Toro, Vincenzo avrebbe già almeno cinquanta partite in Serie A sulle gambe». Non c’è la controprova e nemmeno si potrebbe affermare che questo Toro avrebbe fatto meglio con Sinisa. Ma di sicuro l’attuale tecnico del Bologna non è mai stato un accumulatore seriale di talenti lasciati poi in panchina: ha lanciato Donnarumma al Milan a 16 anni, in granata ha dato sfogo a gente come Barreca, Edera e Lyanco senza alcuna remora.

Insomma, Miha probabilmente sarebbe stato l’uomo giusto per Millico. Con i condizionali, però, non si va da nessuna parte. E allora ci si riaffaccia subito al presente. Torniamo a Reggio Emilia: 14 minuti più recupero per Vincenzo, subentrato a Djidji, una mossa della disperazione che quasi finisce per pagare, visto il devastante impatto. L’incrocio dei pali trema ancora. L’ingresso in campo diventa una folata di entusiasmo, portatrice di rimpianti: come sarebbe finita se Millico avesse giocato dall’inizio o almeno da inizio ripresa al posto di Verdi? Ma l’allenatore ha messo (fuori posizione) Laxalt. Ciò che non vede WM, ovvero la possibilità di dare una chance concreta dall’inizio al talento più brillante del vivaio granata, diventa evidente per altri club. Uno su tutti? Il Parma.

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