Torino, lo stop forzato per convincere i big a rimanere

Si sono create le condizioni per delineare i programmi e ridiscutere i contratti, malgrado l’incognita salvezza
Torino, lo stop forzato per convincere i big a rimanere© Marco Canoniero

Il Toro guarda avanti, pensa al futuro, convinto che il campo alla fine consegnerà la salvezza. I dirigenti in questa pausa di campionato, infatti, sono intenzionati a incontrare alcuni big per discutere le strategie da mettere in atto per un Toro finalmente competitivo, e in ogni caso coerente con il nuovo processo di granatizzazione (in senso lato) avviato. Massimo Bava ha già imbastito alcune trattative per bloccare giovani d’un certo interesse: aspetta, per esempio, il nulla osta da parte di Cairo per chiudere con il giovane attaccante argentino, di chiare origini italiane, Federico Girotti del River Plate. Servono quattro milioni per definire subito l’operazione. Poi, sempre per rimanere in tema di ragazzi in carriera, si sta seguendo il portiere Scuffet dello Spezia. Un giocatore in grado di sostituire Sirigu sia in caso di necessità sia che a fine stagione decida di andare a giocare in un club che giochi in Europa.

Dal portiere

E allora si comincerà proprio dal Salvatore granata che, a quanto trapela, è il più insoddisfatto di tutti e lo si è visto anche da alcuni suoi atteggiamenti di (giustificata) insofferenza in campo. Il portiere della Nazionale aveva avuto garanzie che la squadra sarebbe stata rinforzata per lottare alla pari con le altre per i posti che portano in Europa. I deludenti, alla lunga frustranti risultati - uniti a certe mortificanti situazioni extra campo - lo hanno spinto a prendere in considerazione la possibilità di andarsene. Il Milan e il Napoli gli hanno messo gli occhi addosso da tempo, pare addirittura che il suo entourage sia già stato contattato da alcuni funzionari rossoneri. E non solo. Piace, e molto, anche all’estero. Cairo e Bava presenteranno al portiere i loro programmi con la speranza che rimanga. In questo momento il giocatore, che sognava anche di vivere una gratificante avventura in Europa League, ha in testa la salvezza della squadra, mai e poi mai si sarebbe aspettato di dover lottare per restare in serie A. Senza di lui, questo è sotto gli occhi di tutti, a quest’ora il Toro occuperebbe una classifica ancora più nefasta di quella attuale e forse sarebbe già con un piede in serie B.

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