Torino, il prato di Ansaldi simbolo di rinascita

Ha un giardino privato, almeno lui corre. Rifatti gli esami del sangue a tutti. Nuova dieta e tanti compiti a casa: anti serie B
Torino, il prato di Ansaldi simbolo di rinascita© LAPRESSE

Può sembrare un dettaglio, ma non lo è. In questi tempi tanto malandati, anche il Coronavirus ha la sua dieta, per gli sportivi. Senza stupide ironie, ci mancherebbe. L’alimentazione non ferma il contagio, non cura i malati. Ma per atleti che un giorno dovranno tornare a giocare una partita, il problema del peso forma da mantenere in queste settimane non è certo una panzanata: una sciocchezza facilmente risolvibile.

La vita blindata a casa rappresenta una prigione per tutti, con riflessi pesanti anche dal punto di vista psicologico, ma è pure l’esatto opposto di quanto dovrebbe fare un atleta. Per cui anche il Torino ha varato un decalogo alimentare, inviato via whatsapp e mail ai giocatori. Una dieta al tempo del Coronavirus, per l’appunto. Con tutta una serie di tabelle rivedute e corrette, rispetto a quelle seguite in “tempo di pace”. Il succo: nuovi consigli e disposizioni legati all’alimentazione, con globalmente un minor apporto calorico per evitare rischi di sovrappeso nel breve e lungo periodo. Tutti i giocatori di Longo sono a Torino, chiusi in casa. Mercoledì scorso si sono di nuovo sottoposti a specifici esami del sangue, come già a fine febbraio, così come tutto lo staff (tecnici e collaboratori) che ruotava attorno a loro quotidianamente. L’esame del sangue non è un tampone, ma intanto permette di scoprire se qualcuno ha un’infezione in corso, pur senza effetti riconoscibili. Tutti gli esiti hanno dato un responso negativo: evviva, è già un punto di partenza.

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