Torino, ecco i primi sì di Giampaolo

Adesso pure Pioli, sempre più in bilico al Milan, diventa un obiettivo. E poi c’è la variabile Juric
Torino, ecco i primi sì di Giampaolo© canoniero

Longo lavora: secondo giorno di allenamenti al Fila con un altro pezzo di Toro, cercando pian piano di rimettere assieme una squadra, tessera dopo tessera. E sperando che il campionato ricominci per davvero, un giorno (e si concluda pure, poi): un mezzo miracolo, a oggi. Ma è anche l’unica strada che il tecnico ha per tentare di conquistare un nuovo contratto che vada oltre quello attuale in scadenza. Conquistando una bella salvezza, firmando una rimonta in classifica, mostrando di che pasta è fatto umanamente e professionalmente, cementando la rosa e chiudendo non solo da salvatore della patria, ma persino da trionfatore, per la stragrande maggioranza dei tifosi: che già lo amano a priori. Longo lavora, lavora anche il ds granata in pectore Vagnati, come può lavora pure Bava, intanto Cairo riflette.

Il presidente sa che, in vista della prossima stagione e ammesso che il Toro sia ancora in A, Giampaolo è più che disponibile a valutare nei dettagli un contratto biennale colorato di granata: la proposta di partenza del Torino, già sviscerata ieri (si tenga conto che l’ex tecnico rossonero ha un legame col Milan fino al 2021, con un ingaggio di 2 milioni netti a stagione). Sullo sfondo, col suo contratto a Verona fino a giugno, però con opzione di prolungamento in caso di salvezza, resta l’alternativa Juric (ma su cui c’è da più tempo la Fiorentina). Anche D’Aversa piace, però è blindato dal Parma dal contratto fino al 2022. Mentre Semplici rimane un paracadute d’emergenza, al momento. E Pioli? Già, Pioli. Un altro dei pallini di Cairo, da anni: per svariate ragioni di natura anche caratteriale e comportamentale. E dopo le recenti dichiarazioni di Rangnick in chiave Milan, Cairo lo sta soppesando sempre di più, Pioli. Perché lo considera un altro potenziale obiettivo primario. Come appunto Giampaolo.

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