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TORINO - Non sarà stata la miglior prestazione dei granata negli ultimi anni, però all’interno del pareggio contro il Parma, largo per gli emiliani e stretto per il Toro in virtù della differenza di occasioni avute dalle due squadre, c’è tanto di buono. La tenuta difensiva e in particolare il rilancio a pieni giri di due elementi fondamentali quali sono Izzo e Nkoulou, la brillantezza di Rincon il quale, nonostante il lungo stop, ha messo in mostra una buona condizione fisica, nonché la prestazione di Meité che dovrà confermarsi contro l’Udinese, ma che alla prima post Covid è tornato su standard di rendimento alti. Oltre al punto che interrompe la lunga serie negativa di 7 sconfitte consecutive (Coppa Italia compresa), ma porta con sé tanti rimpianti, e all’opaca gara offerta da Edera e Zaza, di negativo la prova contro gli emiliani restituisce però la partita di un Belotti ancora da ritrovare. Ha messo un paio di buone palle in area e offerto una giocata interessante vanificata dallo stesso Zaza, il Gallo, il quale però ha sulla coscienza il peso di un rigore fallito (e non solo). Sì, perché Sepe ha avuto il merito di buttarsi dalla parte giusta, però il capitano granata ha indirizzato il pallone, calciato pure con poca forza, troppo centralmente. Sarebbe potuto essere il gol del vantaggio, meritato perché la prima squadra ad accelerare nel primo tempo è stata un Toro anche gagliardo fin dalle primissime battute della ripresa. Tanto che Edera si è guadagnato il rigore, causato da un fallo commesso da Iacoponi, a 120 secondi dall’inizio della seconda frazione.