Torino, Ferrante: "Derby? Sarà durissima ma il Toro non può perdere"

L'ex attaccante dei granata: "Il Toro deve cercare anche di fare la partita, per tratti del match. Non ha niente da perdere, per cui io oserei"
Torino, Ferrante: "Derby? Sarà durissima ma il Toro non può perdere"

Apre la finestra e si affaccia sul golfo di Messina. Da direttore generale, da uomo di responsabilità: sogna e lavora per portare i giallorossi nel giro di 2 o 3 anni dalla Serie D alla Serie B (lo ha seguito anche Marco Rizzieri, ormai ex responsabile dello scouting del Toro). Ma domani il cuore e la testa di Marco Ferrante saranno a Torino. Dalle ore 17.15, dal momento in cui inizierà il derby. Mai una partita come le altre, soprattutto per uno che ne ha vissuti tanti. Anche derby sconsigliati ai deboli di cuore, come il pazzo 3-3 del Delle Alpi del 14 ottobre 2001. Ricordato per la buca di Maspero, sì, ma senza il sigillo di Ferrante del momentaneo 3-2 la storia avrebbe preso un'altra piega. Domani l’ex bomber del Toro si godrà in tv la stracittadina. Differente, perché senza pubblico. Ma uguale in termini di importanza: anche lui ha vissuto duelli epici contro la Juventus durante la militanza granata fra il 1996 e il 2004. Quando il Toro lottava per salvarsi e la Signora per vincere ogni cosa.

Il Toro è in grandissima difficoltà. E c’è da scommettere che il cuore di Marco Ferrante stia sanguinando...

«Mi ero illuso dopo aver visto la prestazione contro il Parma. E devo dire che anche contro l’Udinese, sebbene il Toro abbia concesso tanto, la squadra mi era piaciuta per l’atteggiamento. Poi però i giocatori si sono sciolti sia contro il Cagliari che contro la Lazio, e non ho capito l’involuzione, il motivo. Adesso ci sono un po’ di partire proibitive da affrontare, ma anche scontri diretti che il Toro non può permettersi di sbagliare: quelle contro Brescia, Genoa e Spal saranno gare da vincere ad ogni costo».

Anche lei era abituato a lottare per non retrocedere con la maglia granata. Quali sono le differenze rispetto ad allora?

«Il mio Toro era costruito per salvarsi: dovevi giocare col coltello fra i denti, non aveva senso avere altri grilli per la testa perché tutti noi conoscevamo quale sarebbe stato il nostro destino per tutto il campionato. Adesso è diverso: all’inizio l’obiettivo era l’accesso in Europa League attraverso i preliminari, oggi invece la squadra è da mesi caduta nel fango. Fa male. I tifosi sono giustamente arrabbiatissimi. E ora arrivano i problemi, perché la gran parte dei giocatori non è abituata a sgomitare per la salvezza. Con questa classifica adesso servono gli attributi e a partire dalla Juve bisognerà capire chi li haper davvero».

Già, il derby. Che consiglio darebbe al Toro?

«I miei cari ex compagni Longo e Asta vedono il bicchiere mezzo pieno per quanto riguarda le prestazioni, ma ora bisogna fare punti. Anche contro la Juve. Se contro i bianconeri fai la partita come fanno le altre, rischi l’imbarcata. Non ha senso giocare di rimessa. Il Toro deve cercare anche di fare la partita, per tratti del match. Non ha niente da perdere, per cui io oserei. Il gol con loro lo prendi sempre, proprio per questo bisogna cercare di fare la partita quando si può, bisogna cercare di giocarsela. Non importa più fare bella figura, ma, ripeto, provare a giocarsela davvero. concettualmente è meglio giocarsela dall’inizio: il Toro deve capire come far male alla Juve, non pensare soltanto a come evitare di prenderle. Poi nel derby può succedere qualsiasi cosa. Non è una partita normale, anche se il derby a porte chiuse è orribile».

Le differenze sono enormi: di ogni natura. Ma si può essere fiduciosi, in qualche modo? Longo a chi dovrà aggrapparsi?

«Sarà durissima. Sarri ha tanta qualità, in campo e anche in panchina. Se la Juve non la sblocca nel primo tempo, lo fa nella ripresa. Ha troppi giocatori di un tasso tecnico più elevato rispetto alle altre squadre. Ma il derby è una partita diversa: la Juve deve vincere per forza, il Toro non può perdere. Nessuno avrà vita facile: sarà una gara molto tattica. Sarà la fotocopia della sfida con la Lazio, sotto tanti punti di vista: bisogna sperare nelle magie di Belotti». [...]

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