Torino, incubo Serie B: tornano i big per il Brescia

Nkoulou e Rincon risparmiati e pronti al rientro, dal via pure Ansaldi. Izzo squalificato. Attacco: si ricandida Zaza
Torino, incubo Serie B: tornano i big per il Brescia© Marco Canoniero

TORINO - Aveva promesso che non avrebbe fatto calcoli. Il campo ha confermato almeno in parte le parole della vigilia di Moreno Longo: l’ammonizione nel derby di Armando Izzo, diffidato, preclude infatti al difensore la possibilità di giocare contro il Brescia. Un occhio al cuore e uno alla testa, proiettata su una classifica non certo rassicurante. Quelle che hanno condotto il tecnico granata nella scelta dell’undici anti-Juventus sono valutazioni serie, attente e per certi aspetti comprensibili, anche se a molti hanno fatto storcere il naso, considerato quello che in teoria dovrebbe, per i granata, valere una sfida contro i bianconeri. Così si spiegano le tre esclusioni eccellenti per il derby: Nicolas Nkoulou (che non era nemmeno diffidato), Tomas Rincon (un altro che sarebbe stato a rischio squalifica) e Cristian Ansaldi. Solo l’argentino ha messo piede in campo per qualche minuto. Per il camerunese e il venezuelano, invece, la stracittadina è stata contraddistinta da panchina e mascherine sui rispettivi volti.

Bando all’ipocrisia, deve aver pensato Longo: la gara dell’anno è quella contro il Brescia, punto e basta. Ne sono consapevoli anche i tifosi del Toro che pure speravano in un risultato meno umiliante, soprattutto dopo le sue dichiarazioni della vigilia in cui prometteva una squadra con il coltello tra i denti in grado di potersi giocare le proprie carte. Longo ha anche provato a giocare il derby a viso aperto: missione fallita, ma contro questa Juventus era difficile fare qualcosa di più. Nello stesso tempo, però, Belotti e compagni devono comunque fare di più. Troppi gli errori in fase difensiva, in costruzione e pure davanti alla porta. Eccolo, il vero nodo del triste Toro di oggi: la consapevolezza di una fisiologica condizione di inferiorità e subalternità, la frustrazione di doverci fare i conti rinunciando in partenza ad alcune armi per provare a far male a un avversario come la Juve, per avere in cambio qualche freccia in più all’arco nella sfida-salvezza contro il Brescia: la vera finale di questo “secondo” campionato.

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