Torino, i numeri inchiodano Cairo e Longo

Il Toro si scopre quint’ultimo a + 6 sulla zona B, ma staccato dalla Fiorentina, superato da Samp e Udinese e avvicinato dal Genoa
Torino, i numeri inchiodano Cairo e Longo© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non solo le statistiche mortificanti di Cairo nel derby: una sola vittoria (contro 18 sconfitte e 3 pareggi) su 22 sfide ufficiali contro la Juve per il Torino FC di Urbano (20 in campionato, 2 in Coppa Italia). Per il “suo” Toro 41 gol subiti a fronte di soli 9 segnati contro la Juve. Ma anche tanti altri numeri che lasciano sconcertati i tifosi granata. Con la squadra in piena lotta retrocessione che continua a lasciare punti per strada e a incassare sconfitte umilianti. Nelle ultime tre partite, ovviamente tutte perse, ha incassato dieci gol. La classifica - dopo i risultati di ieri - preoccupa sempre più, ma per fortuna Belotti e compagni hanno ancora ottime possibilità di evitare la serie B grazie sostanzialmente al Lecce terz’ultimo che ha perso tutte le sfide dopo la ripresa. Il Genoa con il pari di Udine risale un po’ (-4 dal Toro) mentre il Brescia che ha battuto il Verona mercoledì verrà al Grande Torino per giocarsi le ultime possibilità. La Fiorentina è volata a +3, l’Udinese è tornata a +1, come la Sampdoria che ha operato il sorpasso battendo la Spal: il Toro si ritrova di colpo solo al quint’ultimo posto. Ecco, allora, che la sfida contro il Brescia diventa davvero decisiva. Nonostante l’aiuto a perdere del Lecce, la formazione di Longo potrebbe ugualmente complicarsi la vita. E sarebbe il massimo, del minimo. Ma questo Toro, in negativo, è capace di tutto. Deve ritrovare in fretta anima e cuore. La salvezza non cancellerebbe le pene di una stagione davvero avvilente, ma capiamo Moreno Longo se ha puntato tutto sulla sfida di mercoledì: neppure lui pensava di avere tra le mani un organico così mediocre e le sta provando tutte per evitare il peggio. Anche centellinare le forze dei suoi giocatori più rappresentativi come ha fatto tenendoli fuori nel derby. Senza contare l’ambiente, già prima minato nello spogliatoio e fuori, quindi spiazzato dal nuovo ribaltone di Cairo (l’arrivo di Vagnati, la “retrocessione” di Bava): i mugugni dei giocatori per la situazione al Filadelfia, gli stipendi, la cassa integrazione di molti dei suoi collaboratori, le promesse mancate. Una situazione difficile, quasi surreale. [...]

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