Torino, Nkoulou è l'ancora di salvezza: il difensore da stella a reietto

Mai rimpianto come nel derby, il camerunese contro il Brescia riprende in mano la difesa che deve blindare la Serie A
Torino, Nkoulou è l'ancora di salvezza: il difensore da stella a reietto© Marco Canoniero

TORINO - Quando le cose vanno male, si chiede sempre una mano ai più forti. A chi è in grado di farti attraversare la tempesta indenne. Fa specie però che il timoniere, l’uomo chiamato a salvare il Toro dal naufragio, sia stasera Nicolas Nkoulou. Proprio lui. Uomo ovunque fino alla passata stagione. Uomo da clonare, per la cifra tecnica mostrata dal suo approdo in Italia. Uomo da tenere, da blindare, da coccolare, da ergere a simbolo. Perché - in primis il presidente Cairo - tutti hanno pensato che intorno a lui potesse essere costruito un grande Toro. O perlomeno un Toro competitivo in Serie A e sparagnino in Europa League. Poi però, dopo l’agosto dello scorso anno, quelle che sembravano certezze sono diventati dubbi grandi come una casa. Non sul giocatore, ma sull’uomo. Ed è per questo che la vicenda ha fatto male a tutti: società, compagni, tifosi. La crisi esistenziale post-Wolverhampton, successiva alla pessima prestazione (una rarità per lui) offerta nell’andata del playoff di Europa League di fronte ad un incredulo Grande Torino, ha indubbiamente lasciato il segno.

E’ passato da reietto (saltò il ritorno del playoff di Europa League a Wolverhampton, ma anche le prime cinque gare di campionato) a risorsa indispensabile, perché prima Mazzarri e poi Longo mai avrebbero potuto fare a meno di lui. Leader tecnico e carismatico di un reparto arretrato che l’estate scorsa fece fibrillare Cairo, che pronunciò una frase oggi beffardamente rinfacciata dai fatti: "Nemmeno la Juve ha una difesa forte come la nostra". Una retroguardia che, in campionato, ha però incassato 56 gol in 30 gare. Un abominio, insomma. Eppure, nonostante tutto, c’è ancora bisogno di Nkoulou. Si è visto durante il derby: il disastro di Lyanco e poi di Djidji, malgrado le buone prestazioni di Izzo e Bremer, è stato sotto gli occhi di tutti. E allora ecco che Nicolas diventa la scialuppa di salvataggio da abbrancare. Quella contro il Brescia non è solo una partita, ma una finale.

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