Belotti: solo Toro! Cairo: “Io sul Gallo mi sono già espresso”

Le parole di Vagnati a San Siro hanno generato il timore che il capitano non voglia più restare. I tifosi meritano risposte precise
Belotti: solo Toro! Cairo: “Io sul Gallo mi sono già espresso”© www.imagephotoagency.it

TORINO - No, non c’è - almeno non sembra esserci - alcuna intenzione di vendere Belotti: perché senza di lui, oggi come oggi, non può esserci Toro. Le parole di Davide Vagnati, prima di Inter-Torino, hanno generato nei tifosi il dubbio che il capitano non sia più voglioso di rimanere e che la società sia disposta a lasciarlo partire davanti ad un’offerta importante. Ma la verità è diversa dalle sensazioni. Quando ha detto che «i matrimoni si fanno in due», il responsabile dell’area tecnica intendeva semplicemente dire che - una volta conquistata l’agognata salvezza, senza la quale ovviamente tutto tornerebbe in discussioni, a tutti i livelli - si potrà cominciare a discutere con il Gallo di programmi e ambizioni. Oltretutto il neo dirigente ha anche premesso che, dipendesse solo da lui, terrebbe Belotti in granata per tutta la vita. Difficile peraltro pensare che sia arrivato a Torino per vendere il campione. Di sicuro è venuto convinto e determinato a rinforzare la squadra per renderla finalmente competitiva, come testimonia questo suo primo approccio al mercato ma anche a tutti i vari settori dell’universo granata: dalla presenza sul campo all’intervento diretto nelle problematiche relative al Filadelfia. A tutto ciò si è aggiunta, tornando alla questione-Gallo, l’ennesima conferma di Cairo. Ieri il presidente ha ribadito. «Su Belotti mi sono già espresso un’infinità di volte. Ora pensiamo alle ultime sei partite». Un’altra implicita dichiarazione di incedibilità che arriva dopo una lunga serie di rassicurazioni, anche ufficiali. Di questo bisogna dargliene atto: il presidente è da anni che esclude a parole la cessione di Belotti e poi, effettivamente, non lo vende nonostante di offerte importanti ne abbia ricevute. E tale sembra essere rimasta la sua intenzione. E’ contestato per i continui risultati negativi, per le numerose rivoluzioni che non hanno portato a niente, per il suo modo di rapportarsi alla piazza e la gestione delle dinamiche emozionali con i tifosi, per il Filadelfia incompleto in mancanza degli investimenti promessi e per il Robaldo che rinvio su rinvio tarda a diventare operativo. Tante ragioni per essere criticato, ma sul fronte Belotti non gli si può rimproverare niente: finora è sempre stato di parola. E venir meno a un simile impegno in una fase storica così delicata darebbe di sicuro un colpo definitivo alla sua (im)popolarità.

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